I(n)CHINO alla CONFINDUSTRIA@CONTESTATO PIETRO ICHINO ALLA FESTA PD MILANESE

VIDEO ESCLUSIVO DELLA CONTESTAZIONE A ICHINO

I(n)CHINO A CONFINDUSTRIA@Corsari Milano contestano Pietro Ichino

Doveva essere effervescente popolare e in effetti questa sera alla festa
del PD l’aria è  stata piuttosto frizzante.

Dopo Schifani e Bonanni, ancora una volta la festa del PD ha dato voce ad
elementi che di popolare hanno ben poco. Questa volta è toccato a Pietro Ichino.
Da più di dieci anni, il giuslavorista del PD è corresponsabile
dell’attacco ai diritti dei lavoratori.
Dall’introduzione dei contratti a tempo determinato e Co.Co.Co fino all’offensiva finale contro il Contratto Colletivo Nazionale di Lavoro, passando per l’abrogazione dell’ articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Un cammino
che in nome della crescita (di chi?) e della flessibilità non ha fatto
altro che istituzionalizzare forme contrattuali volte in realtà a crare
situazioni di sfruttamento, ricattibilità e negazione del futuro,
attentando alla dignità dei lavoratori. Fino ad arrivare a ledere il
diritto di sciopero ed il diritto alla malattia, come contenuto nelle
deroghe di Marchionne
tanto appoggiate dallo stesso Ichino e da sindacalisti svenduti come
Bonani ed Angeletti.

Questa sera, però, all’ennesima passerella organizzata dal PD, con ospite
Ichino, operai/e, precari/e studentesse e studenti milanesi, che tutti i
giorni nelle fabbriche, nei call-center e nei luoghi di lavoro precario
vivono sulla loro pelle le conseguenze di queste politiche lesive dei
diritti dei lavoratori, hanno deciso con rabbia di far sentire la propria
voce, di contestare Ichino e le sue politiche, di dire BASTA.

Basta dar voce a chi ha fatto dello smantellamento dei diritti dei lavoratori una professione. Basta continuare a far parlare chi, come Ichino e Bonanni, è il miglior alleato di Marchionne.
Basta dare spazio a chi ci vuole condannare ad una precarietà permanente
senza sapere cosa ciò vuol dire sulla propria pelle.

Proprio per rendere esplicitare quest’ulitmo punto volevamo consegnargli
delle cuffie da call-center ed una tuta blu da metalmeccanico, come quella
indossata dagli operai della Innse che secondo lui l’anno scorso si resero
protagonisti  di una lotta anacronistica. Ma a democrazia del PD, così
come quella di Marchionne, dei potenti e di chi siede le comode
poltrone del potere, non prevede spazi per il
dissenso e le contestazioni
, nemmeno per quelle pacifiche ma rumorose,
così  a tale tentativo il PD ha
risposto come ormai solo sa fare non sapendo dare risposte a chi lo accusa
di essere al soldo delle  imprese:  sguinzagliando il cospicuo
dispiegamento di forze dell’ordine che già militarizzavano l’area nella
quale si svolgeva il dibattito e dando carta bianca al proprio servizio
d’ordine, che come a Torino, ha dato il peggio di sé cercando di aggredire
chi legittimamente esprimeva in modo determinato il proprio dissenso
sommergendo di fischi Ichino
.

Nonostante questa reazione, abbiamo continuato a contestare le politiche
di Ichino, invitandolo ad andare a fare il
metalmeccanico con il contratto proposto da Marchionne o il precario a vita
in uno dei tanti call center, per toccare con mano cosa vogliono dire le
politiche che lui concepisce seduto comodamente nel suo ufficio.

Non ci faremo mettere i piedi in testa!
Ribatteremo colpo su colpo ad ogni attacco sferrato contro i diritti
dei lavoratori.

Solidarietà con chi, a Torino,  come ovunque, reagisce con determinazione a
questi attacchi opponendosi a chi precarizza le nostre vite,
volendo ridurci a schiavi privandoci del nostro futuro

CORSARI MILANO



 
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