SOLIDARITY PARTY@ BENEFIT A SOSTEGNO DEGLI OPERAI DELLA MAGIAROTTI IN LOTTA

 

Una serata benefit a sostegno della lotta che gli operai della Mangiarotti 
stanno affrontando contro smantellamenti e cassaintegrazione.

 

 

La nostra vicenda ultima inizia nel 2009 quando Mangiarotti SpA viene ad
acquisire la Ansaldo Camozzi ESC S.p.A., fabbrica che produce componenti
per centrali nucleari.
La nuova direzione da subito inizia a mettere in discussione tutto, noi
che siamo gente che lavora abbiamo cercato di capire come la nuova
direzione volesse organizzare la fabbrica e tentato di eseguire le nuove
direttive, intanto la nuova direzione grazie alle credenziali acquisite dal
nostro precedente lavoro continuava e continua a prendere ordini milionari
per componenti americani, francesi e anche italiani per quel che riguarda
il decomissioning.
Nel frattempo dal punto di vista sindacale l’azienda ha collezionato due
condanne per comportamento anti-sindacale, l’ultimo riguarda un accordo
firmato a maggio del 2009 dove l’azienda si impegnava a revampare i
macchinari, assumere personale tecnico “sfuggitogli”, organizzare corsi di
formazione e ad eseguire nello stabilimento di v.le Sarca a Milano le
commesse acquisite a Milano, noi intanto ci saremmo fatti la
cassaintegrazione nonostante ordini milionari, alcuni con consegna 2014.
Bene di tutto questo solo la nostra cassaintegrazione è stata fatta, una
sentenza di marzo dice chiaramente che la Direzione deve fare a Milano il
lavoro acquisito a Milano, che nel frattempo viene fatto in altre fabbriche
conto terzi, e che gli operai e gli impiegati devono rientrare al lavoro
perché messi in cassa indebitamente.
Ad oggi, a dimostrazione che le regole valgono solo per noi, noi operai e
impiegati siamo ancora in cassaintegrazione, il lavoro non è rientrato,
all’officina vengono prese le misure per poterla spogliare e trasferire a
Monfalcone dove la direzione ne sta costruendo un’altra con ben 27 milioni
di euro di aiuti pubblici, e a noi raccontano storie su possibili officine
boutique ne dintorni con metrature da appartamento, ricollocazioni
provinciali fantasma e quant’altro di più fantasioso pur di distrarci dal
fatto che stanno chiudendo e trasferendo la nostra officina.
TESTARDI!!! Ad oggi l’unica discussione possibile è quando e come
riprenderà il nostro lavoro nell’officina in v.le Sarca e nel frattempo non
un bullone della nostra officina deve essere toccato, non un bullone deve
uscire dal nostro cancello!!!
MANGIAROTTI NUCLEAR E’ E DEVE ESSERE I 106 OPERAI E IMPIEGATI CON LA SUA
OFFICINA IN VIALE SARCA 336 MILANO

RSU Mangiarotti Nuclear

 

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LA PALESTRA POPOLARE NON SI SGOMBERA@PER UNO SPORT SOLIDALE E ANTIFASCISTA!

http://zebrabianconera10.files.wordpress.com/2009/10/muhammad-ali.jpg
Palestra Popolare Milano

Breve resoconto della giornata di ieri:
Stamattina due ispettori Aler si sono presentati alla Palestra Popolare di via Torricelli 19. Alcuni abitanti del palazzo, notando la presenza di questi loschi figuri, hanno prontamente avvertito i compagni della zona che si sono subito recati sul posto per capire la ragione di questa strana visita. La prima dopo quasi dieci anni di occupazione e autogestione dello spazio. La ALER sta quindi procedendo nel controllo degli stabili comunali entrati a far parte del suo patrimonio edilizio. Una prima fase di ricognizione, necessaria in vista dei suoi progetti speculativi che già incombono su altri spazi di via Torricell sotto sfratto, come il Circolo Anarchico dei Malfattori ed alcune case popolari occupate.
Agli sgherri dell’Aler che allungano le mani sulla Palestra Popolare rispondiamo rilanciando con più forza il nostro progetto di sport autogestito, solidale, antirazzista…
Teniamo gli occhi aperti e la guardia alta!

seguiranno info iniziative!

 

 

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FESTA AL CAMPO ROM DI VIA TRIBONIANO IL 27 GIUGNO@ DIRITTI E DIGNITA’ PER TUTT* !

http://xpress.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/97536/no_racism.jpg
 
Noi,
abitanti del campo rom di via Triboniano e di via Barzaghi
 invitamo
uomini donne e bambini della città e di tutti i paesi del mondo,
senza distinzione di cultura o di razza,
a partecipare a una

grande festa pubblica

che si svolgerà presso il campo rom
 domenica 27 giugno
dalle ore 14 fino a tarda sera
.

La giornata prevede
animazione e giochi per bambini,
cibi e bevande,
musica e danze,

Crediamo che
far giocare insieme i nostri bambini,
sedersi insieme intorno alla stessa tavola,
danzare fianco a fianco,
significhi creare quell’occasione d’incontro
per dimostrare
che i rom non sono cattivi come alcuni vogliono far credere.

 
 
http://www.upsu.com/files/Unite_logo.png
 

Noi rom abbiamo una nostra cultura,
siamo dei lavoratori come tutti
e i duecento bambini del campo
frequentano ormai da una decina d’anni le scuole della zona.

Noi rom non siamo persone da vendere
per gli interessi dell’expo 2015.
Siamo uomini come tutti voi
con diritti e dignità.

Cancellare la vita del campo
senza reali soluzioni alternative
equivale a buttarci su una strada come animali
e destinare i nostri figli a una vita di emarginazione.

Perciò con questa iniziativa
vogliamo semplicemente rivendicare
il diritto ad avere un futuro migliore
 per noi e soprattutto per i nostri bambini.
 

Gli abitanti del campo rom di via Triboniano e di via Barzaghi
 

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NON MI UCCISE LA MORTE@ 18 GIUGNO INCONTRO CON I GENITORI DI STEFANO CUCCHI

 

flyercucchifronte.jpg 

Stefano aveva 31 anni quando è stato fermato dai Carabinieri con pochi grammi di fumo.

Stefano è stato massacrato di botte già in caserma, arrestato e pestato a sangue ed è morto all’ospedale Sandro Pertini di Roma senza che nè i familiari nè l’avvocato potessero vederlo.
Stefano è morto di carcere, di autoritarismo, di “sicurezza”.

Un caso limite che ricorda storie sentite troppe volte in Italia, quelle di un apparato poliziesco incline all’uso della violenza in maniera sistematica: c’è un sottile filo rosso che unisce la storia di Stefano a quelle di Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi o Aldo Bianzino ed è il rosso sangue dei tanti ragazzi che in questi anni si sono ritrovati arrestati e picchiati in maniera arbitraria.

La sicurezza tanto invocata da media e politici compiacenti non è per tutti in Italia ma anzi fa capolino – fra leggi speciali liberticide e atteggiamenti autoritari delle forze dell’ordine – come giustificazione al clima di ordine e disciplina che si respira in Italia.

Che ci sia un comportamento deviante in partenza delle Forze dell’Ordine e una gestione mediatica degli eventi parecchio “embedded” ci sembra un dato di fatto, proviamo questa sera a cercare di fare un po’ di chiarezza rispetto alla storia di Stefano.

Venerdì 18 giugno, alle ore 20:30 presso la Sala del Mutuo Soccorso, in via Zambonate 33 a Bergamo, interverranno:

* i genitori di Stefano Cucchi
* avv. Mirko Mazzali
* Enea Guarinoni, giornalista di Radio Popolare
* intervento telefonico dell’avv. Fabio Anselmo, legale delle famiglie Cucchi, Uva e Aldrovandi

 

PER INFO VAI SU:

 

http://www.pacipaciana.org/2010/06/14/non-mi-uccise-la-morte-incontro-con-i-genitori-di-stefano-cucchi/

 

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PUSH OUT CASAPOUND EVERYWHERE@DA MILANO A FIRENZE PER IL CORTEO DEL 26 GIUGNO CONTRO I FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO!

Push Out CasaPound EveryWhere!
Cos'è Casapound Italia?

Casapound Italia prende il nome dal poeta Ezra Pound, un poeta inglese
venuto in Italia durante il ventennio fascista per elogiare ed appoggiare
Mussolini e la sua dittatura. Già da questo presupposto capiamo di che tipo
di associazione si tratti e in quali ideologie si ritrovi.
E' importante non sottovalutare questo gruppo vedendoli come nostalgici di
altri tempi, ma considerarli, come anche essi si dicono, "fascisti del
terzo millennio". Essi riportano infatti ai giorni nostri metodi squadristi
e ideali fascisti, inserendosi nelle problematiche dei nostri giorni con
discorsi falsamente "rivoluzionari", mirati in realtà a privilegiare e
proteggere la classe dirigente. Per questo motivo Casapound organizza
iniziative populiste come concerti o tornei sportivi per gli studenti e i
lavoratori incapaci di trovare uno spazio proprio nella società, in realtà
con il solo scopo di trascinarli all'interno del loro movimento e di
inculcargli i loro valori e il loro metodo d'azione.
Un forte esempio di questo metodo sono gli avvenimenti di Piazza Navona a
Roma nello scorso autunno. Durante le proteste contro la riforma Gelmini, i
fascisti di Casapound cercarono di infiltrarsi nel movimento studentesco
che portava in piazza migliaia di persone. Non essendo riusciti a ingannare
gli studenti in lotta, durante un corteo hanno rivelato la loro vera faccia
di squadristi, caricando (appoggiati dalla polizia) gli studenti di
sinistra che protestavano.
Perché Firenze non vuole una sede di Casapound?
Lo scorso 29 Maggio Casapound ha aperto una sede anche a Firenze, sfidando
una città che si è sempre dichiarata antifascista. E' importante esserci
ora per chiarire che non avranno modo di approfittare di un momento di
crisi per raccogliere consensi in questa città: noi questa merda non si
vuole.
Perché chi è all'interno di Casapound non fa altro che confermarsi un
servo del potere, difendendo le politiche attuate dal PdL, candidandosi 
con loro come avevano sempre fatto con Alleanza Nazionale.
Perché chi è all'interno di Casapound continua a sbandierare valori
patriottici e idee retrograde di una famiglia in cui la donna è rilegata
nel suo essere madre ai fornelli.
Perché Casapound porta avanti ideologie razziste, omofobe e xenofobe, e
nonostante la faccia da "bravi cittadini" si rende protagonista di violenze
nei confronti di stranieri, barboni, omosessuali, o chiunque non sia di
loro gradimento. Perché chi porta avanti metodi squadristi e fascisti deve
essere rifiutato dalla nostra città.
Non si tratta solo di parole, tutti i fiorentini e non che si riconoscono
nei valori dell'antifascismo sono chiamati a mobilitarsi fino a quando
Casapound non verrà chiusa, e a scendere in piazza per affermare con forza
che i fascisti non devono avere alcuno spazio in città.

CORTEO ANTIFASCISTA
sabato 26 giugno h.17
piazza San Marco
FIRENZE

Per tutto questo, anche da Milano,scenderemo a Firenze.
Perche’ l’antifascismo e’ una questione di cultura.
E la nostra cultura e’ antirazzista, antisessista e antifascista!

Corsari-Milano

Per info da Milano
http://corsari-milano.noblogs.org/
http://retestudenti.noblogs.org/

Per info da Firenze
http://www.cpafisud.org/default.php
http://retecollettivi.noblogs.org/
http://www.csaexemerson.it/

Per info sul corteo
corteo non autorizzato del 5 Giugno
http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=427160
comunicato antifascisti/e di firenze
http://retecollettivi.noblogs.org/post/2010/06/03/chiudere-la-nuova-tana-fascista-a-firenze


							
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Da Milano a Bologna In Campo Per La Palestina@12 e 13 Giugno Ponticelli di Malalbergo!

A Ponticelli di Malalbergo (Bologna) – A13 BO-PD uscita Altedo

ore 17 incontro pubblico sul tema solidarietà e cooperazione in
Palestina

Gaza West Bank e Gerusalemme: quali e quali strumenti?

Ne
discutono:

LUISA MORGANTINI europarlamentare – ROBERTO GIUDICI action for peace –
WASSIM DAHMASH docente di letteratura araba – LUCA COLOMBO – sport sotto
l’assedio
Modera: EMILIANO BRUNETTI Associazione Primo Moroni

ore 22 CONCERTO

IL VENTO DALL’EST combat rock da Roma, il gruppo di
SIGARO della BANDA BASSOTTI

Durante la due giorni: cucina tradizionale – proiezione di film e video
sulla questione palestinese – mostra fotografica "Palestina la vita
oltre il muro" realizzata da Bruno Orlandi – stands a cura delle
associazioni – free camping all’interno della festa

Associazione Primo Moroni
Nuova casa del popolo "La Casona"


Jalla

www.myspace.com/casadelpopoloponticelli
www.sportsottoassedio.it

per info:
primomoroni@hotmail.it
jalla@ecn.org

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LA RETE STUDENTI MILANO IN FESTA@11 GIUGNO AL PARCO RAVIZZA

 
 
info e dettagli su:
 
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IL LORO TEMPO E’ FINITO @ MANIFESTAZIONE PER LA PALESTINA E CONTRO I CRIMINI DI ISRAELE SULLA FREEDOM FLOTILLA

Quello che e’ accaduto nelle acque internazionali nei pressi di Gaza nella notte tra il 30 e il 31 Maggio e quello che sta accadendo agli attivisti e alle attiviste della Freedom Flottila fermati e arrestati dal governo di Israele, non puo’ e non deve passare come l’ennesimo atto di forza dello stato ebraico. Perche’ non e’solo un atto di forza, l’ennesima repressione verso chi prova a scardinare, con mezzzi pacifici e aiuti umanitari,  l’assalto sionista al piccolo stato palestinese, ma un vero e proprio ribadire che la Palestina e’ e deve rimanere sotto il controllo militare, politico, sociale, culturale di uno stato invasore: Israele. E quindi, chi prova, con qualsiasi mezzo, sia esso pacifico o meno, caritatevole o solidale, a mettere in dubbio la loro supremazia sulla Palestina verra’ spazzato via senza minimi termini, senza che il mondo intero si sollevi, senza che l’opinione pubblica si schieri, senza che i governanti dell’occidente possano far sentire la loro voce. Perche’ tanto Israele fa’ esattamente cio’ che vuole!

E’ questo il messaggio gravissimo che sta passando. Uno Stato che si arroga il diritto di arrivare ad eliminare fisicamente attivisti pacifisti che provengono da mezzo mondo, con la consapevolezza di  rivendicare politicamente la scelta di uccidere e sparare a donne e anziani inermi come atto dovuto e giusto.

Questa e’ follia.
E noi non ci stiamo!

Gli attivisti fermati e ora espulsi, parlano addirittura di torture subite, offese sessiste, maltrattamenti fisici. Amnesty International ha gia aperto un fascicolo sul caso, chiedendo immediatamente al governo israeliano, spiegazioni. E sono proprio di stamane, le risposte che il governo israeliano ha dato all’associazione e all’opinione pubblica mondiale: " Difendiamo l’operato dell’esercito e lo sosteniamo senza problemi. Ribadiamo anche che l’azione militare e’ stata eseguita alla perfezione, evitando catastrofi inutili". Parole di Benjamin Netanyahu.

Siamo anche allibiti dalle posizioni prese dal nostro Paese sulla questione, che non ritiene necessaria una inchiesta approfondita internazionale. Infatti sulla stessa scia del premier israealiano, da buoni alleati, si schierano Italia e Usa, che fanno sapere dalla Farnesina e dal Dipartimento Esteri U.S.A. che ritengonono Israele: "uno Stato democratico e perfettamente in grado di condurre un’inchiesta credibile e indipendente, il che non significa necessariamente internazionale".

Cosi’ come la nostra rabbia e’ scesa per le strade il 31 Maggio, invadendo prima con un presidio pubblico piazza san Babila trasformatosi poi  con migliaia di donne e uomini in corteo spontaneo con il quale abbiamo attraversato il centro di Milano, determinati a sottolineare la nostra
indignazione verso questi crimini di sangue e comunicando alla cittadinanza la nostra solidarieta’ verso Freedom Flottila e tutte le imbarcazioni che sfidano i divieti israeliani per portare aiuto alla Palestina, ora rilanciamo l’appuntamento nazionale di lotta a favore dei diritti della Palestina. Per questo saremo domani 4 Giugno alle 17:30 in Piazza San Babila, con i collettivi, i centri sociali, gli spazi pubblici, i sindacati, i movimenti di lotta, i partiti, le associazioni che da anni si battono per una Palestina Libera, a dire che ora IL LORO TEMPO E’ FINITO.



Il tempo di Israele, dei suoi omicidi impuniti, delle torture ai


cittadini, delle prevaricazioni verso gli attivisti pacifisti,delle


violazioni internazionali, delle ghettizzazioni dei territori occupati,
E’ FINITO!

 

ORA BASTA!


Appuntamento per tutti e tutte in Piazza San Babila a Milano ore 17.30
 
PER UNA PALESTINA LIBERA E SENZA OCCUPAZIONI MILITARI
CONTRO I CRIMINI DELLO STATO DI ISRAELE
 

Corsari-Milano

GALLERIA FOTO DEL CORTEO DEL  4 GIUGNO 2010

 

COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI PALESTINESI IN ITALIA

http://csa-baraonda.noblogs.org/post/2010/06/03/a-fianco-della-freedom-flotilla-milano-p.zza-s.babila-venerd-04.06.2010-h.-17.30
DAL BLOG DI LUCIANO MUHLBAUER
 http://www.lucianomuhlbauer.it/blog/articolo.asp?articolo=754 
COMUNICATO DEL CSA VITTORIA
 http://www.csavittoria.org/palestina/contro-il-terrorismo-israeliano.htm...

LA PRIMA DICHIARAZIONE DI MANOLO LUPPICHINI APPENA ATTERRATO A CIAMPINO

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Assalto-Flottiglia-Luppichini-australiana-contato-corpi/03-06-2010/1-A_000109204.shtml

LA DENUNCIA DEGLI ATTIVISTI ESPULSI DA ISRAELE

http://lombardia.indymedia.org/node/29794 

 

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NOI STIAMO CON FREEDOM FLOTILLA@ PRESIDIO OGGI ORE 18.00 SAN BABILA

La Marina militare di Israele ha assaltato nella notte la nave del
convoglio Freedom Flotilla, organizzato dalle ong internazionali e diretto
verso Gaza, dove a bordo si trovano attivisti e attiviste provenienti da
Paesi di mezzo mondo(Italia compresa), tra cui alcuni deputati turchi e
tedeschi.

Ci sarebbero 19 vittime.

E’ una vera e propria strage di Stato. Uno Stato, quello di Israele, che
con questo atto vergognoso non fa che acutizzare le divisioni.Uno Stato
che compie con l’assalto di oggi una vera e propria barbarie, che va contro tutti i processi di pace.
Leggendo le notizie, che si susseguivano stamane,dei morti, dei feriti,
degli spari sulla nave dei pacifisti, non si puo che’ provare una
senzazione enorme di rigetto, di vergogna contro quello che e’ successo in
MedioOriente.

http://farm4.static.flickr.com/3371/3280009048_595b69002a.jpg

Il comunicato degli attivisti di Freedom Flotilla e’ al tempo stesso
agghiacciante e pieno di orrore:
"Nel cuore della notte, commandos israeliani hanno abbordato la nave
passeggeri turca "Mavi Marmara" sparandole contro (…) Israele ha
dichiarato che sta entrando in possesso delle imbarcazioni. Lo streaming
video mostra i soldati israeliani che sparano a civili, e il nostro ultimo
messaggio spot diceva: ‘aiutateci, siamo stati abbordati dagli
israeliani’,
continua la nota. "La coalizione formata dal Free Gaza Movement (fg),
European Campaign to end the siege of Gaza (Ecesg), Insani Yardim vakfi
(ihh), Perdana global peace organisation , Ship to Gaza Greece, Ship to
Gaza Sweden, e International committee to lift the siege on Gaza lancia un
appello alla comunità internazionale per chiedere a Israele di fermare
questo brutale attacco contro civili che stavano tentando di portare aiuti
di vitale importanza ai palestinesi imprigionati a Gaza e di consentire
alle navi di continuare il loro cammino. L’attacco è avvenuto in acque
internazionali, a 75 miglia al largo della costa di Israele, in violazione
del diritto internazionale", aggiunge il comunicato
In questo momento tutti i Paesi stanno prendendo posizioni contro questo
attacco.
Anche noi, a Milano lo facciamo.

Noi stiamo con la Palestina, con gli attivisti che da anni si battono per
portare il quella terra martoriata un po’ di speranza, sorriso e vita.

Noi stiamo con Freedom Flotilla.
Siamo disgustati da quello che e’ successo e andremo a gridarlo forte
questo pomeriggio alle ore 18 in piazza San Babila, rilanciando l’appello
della rete di solidarieta’ milanese con la palestina.

 

OGGI LUNEDI 31 MAGGIO ORE 18.00 PIAZZA SAB BABILA.
 
 
 

 

NOI STIAMO CON FREEDOM FLOTILLA.

NOI STIAMO CON LA PALESTINA.

CORSARI-MILANO


							
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Festival NoExpo 28, 29 e 30 Maggio@Costruiamo Alternative

Oltre il vuoto della città vetrina, connettiamo i saperi, costruiamo
alternative.
 
 
A due anni dalla scelta di Milano come sede di Expo2015, le tragicomiche e indecorose vicende che ne hanno caratterizzato la comunicazione, la
gestione organizzativa e progettuale da parte dei suoi paladini hanno reso ormai evidente come il brand Expo volutamente vuoto, privo di progetto e di visione globale e pubblica della città e del territorio, serva in realtà ad occultare un progetto di città progressivamente ferita nelle proprie potenzialità rigenerative.
Come denunciamo da tre anni, Expo non ha altro fine che redistribuire potere e ricchezza all’interno della regione metropolitana milanese, cogliendo l’occasione del grande evento e dei flussi finanziari che vengono mossi per ristrutturare e ridefinire il tessuto economico e sociale del territorio, convogliando e dilapidando la spesa pubblica in una direzione esclusivamente funzionale alla speculazione privata. La trasformazione dell’area in un grande polo logistico-commerciale, in una città priva di occasioni di lavoro stabile e destinata non a socialità ma a “eventi” espositivi saltuari, avviene attraverso proposte che nulla hanno a che fare con il tema di Expo, non rispondono alle esigenze di abitanti e lavoratori dei territori e, soprattutto, consumano risorse, suolo e soldi pubblici che andrebbero destinati alla spesa sociale.

La crisi acuisce il carattere dell’Expo come emblema di tutte le patologie del territorio aggravandone le condizioni di insostenibilità e intolleranza a mano a mano che la “macchina organizzativa” va avanti. A questo livello, l’economia del “grande evento” e della “grande opera” costituiscono il modello per le procedure di emergenza (leggi obiettivo, commissari, “modello Bertolaso”, “siamo pronti a tutto” cioè il vero masterplan 2015), già sperimentate dalla ValSusa alla Maddalena, passando per la shock economy abruzzese. E mentre qualcuno cerca di rispondere confermando a motore spento espedienti di un modello di vizi privati e pubblici vizi, di saccheggio di ogni risorsa e bene pubblico, mentre qualche ultimo sbadato cerca di salire sul treno che sta deragliando, nei medesimi territori sono accese resistenze vecchie e nuove che, attraverso lotte, vertenze e saperi critici, si oppongono alle dinamiche che rendono le nostre vite precarie e controllate, gettando le basi per un’auspicabile cooperazione sociale che, impiegando diversamente le risorse, potrà e dovrà cercare la via di un altro modello di riproduzione sociale.

Vogliamo costruire assieme a queste realtà un momento di incontro nel quale ciascuna, portando la specificità della propria esperienza e delle proprie capacità, potrà consolidare relazioni e cooperare ad un processo di costruzione di una visione ampia e alternativa a questo “modello expo”, un nuovo immaginario rivendicativo, che possa aumentare la massa critica mettendo in rete i saperi, proponendo percorsi verso un vero sviluppo territoriale, ossia un nuovo welfare metropolitano, un nuovo sistema di diritti delle persone e del territorio.

A questo fine, il Comitato No Expo e altre realtà stanno dando vita ad una 3 giorni di iniziative, workshop, azioni e spettacoli dal 28 al 30 maggio, da tenersi negli spazi del Centro Sociale Sos Fornace a Rho. Un Festival da riproporre fino al 2015, come momento di costruzione/ricostruzione di percorsi reticolari condivisi, di confronto ed approfondimento partendo dalle specificità di vertenze e conflitti esistenti. Un festival che parli alla città guardando anche a cosa accade a livello nazionale. Per questo invitiamo da ora reti, movimenti e territori in lotta di tutta Italia a partecipare e intervenire all’iniziativa.

Facciamo quindi appello ai tanti soggetti che difendono il territorio da devastazioni e speculazioni, a chi combatte la privatizzazione dei beni comuni, ai gruppi ecologisti, al mondo del precariato, ai lavoratori delle aziende in lotta, ai centri sociali, ai gruppi di consumo critico e solidale, agli studenti, agli agricoltori resistenti, agli antirazzisti, a chi lotta per il diritto alla casa, ai comitati dei pendolari, a chi ha lavora ad un altro modello di città e di convivenza, perché quanto prima intervengano, partecipino mettendo a disposizione saperi, materiali, esperienze per la programmazione del festival e del suo percorso di avvicinamento.

http://festivalnoexpo.com/



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