LUGLIO 2001/LUGLIO 2010:MILANO RICORDA CARLO@INCURSIONE CORSARA IN VETRA

 
 
Un Centinaio di persone ha attraversato i Giardini Vetra il 16 Luglio,
per ricordare Carlo Giuliani a nove anni dal suo assassinio in Piazza
Alimonda a Genova il 20 Luglio 2001.
E' stato realizzato un murales dedicato a quelle giornate, che sono un
pezzo importante della storia di questo Paese, un pezzo importante della
nostra Storia, ricordando a tutti e a tutte che non ci sara' mai Pace senza
Giustizia, per Carlo, per Genova, per Tutti Noi!

La memoria e' un ingranaggio collettivo, e Venerdi 16 in Vetra e' stata
montata una mostra fotografica sulle giornate del controvertice del G8,
sono stati appesi manifesti che ricordano alcune delle tante vittime della
violenza e della repressione dello Stato, altri invece che ricordano le
torture subite dai manifestanti nella caserma di Bolzaneto e le botte prese
nella Scuola Diaz.
Ringraziamo tutti/e coloro che sono passate in Vetra, per ascoltarci, per
ricordare, per non dimenticare 
Carlo e gli altri ragazzi uccisi dallo Stato.
Ribadiamo che Genova 2001 e' la nostra storia, che solo noi sappiamo bene
cio' che accadde in quei giorni, conosciamo i mandanti e gli esecutori dei
massacri e delle cariche!

NOI SAPPIAMO CHI E' STATO
CI FAREMO ANCORA SENTIRE A MILANO PER RICORDARE CARLO..
stay on tuned, follow Corsari-Milano

 
 

 
CORSARI MILANO
GENTE SERIA
 
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Insoliti Manifesti Riempiono Milano: IL PROSSIMO POTRESTI ESSERE TU!

Sono comparsi nella notte, manifesti in tutte le zone e i quartieri di Milano da Porta Genova a Lotto, da Bovisa a Lambrate, da Piola a Isola, nelle Universita’( Statale, Cittastudi, Cattolica), da Maciachini a Conchetta, da Porta Garibaldi al Ticinese and more and more……
 
 
IL PROSSIMO POTRESTI ESSERE TU!
 
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Milano Ricorda Carlo Giuliani@16 Luglio ore 18:30 Aperitivo Musicale in Piazza Vetra

 

 

 

 

Milano non dimentica, Milano non perdona!

Luglio 2001/Luglio 2010
Sono passati 9 anni ormai, da quell'interminabile giornata di Luglio a
Genova, e la ferita che portiamo addosso e' ancora pulsante e aperta.
Quel 20 Luglio, in Piazza Alimonda, lo Stato Italiano uccise un ragazzo,
un compagno, un fratello di soli 22 anni. Lo uccise con un colpo di pistola
in testa, in pieno giorno. Cosi' ,con quel gesto feroce ed efferato, venne
strappato alla vita un adolescente, tolto dalle braccia della madre e del
padre, dalle carezze degli amici e delle amiche, dall'affetto di tutte e
tutti i compagni.
In quelle giornate di Luglio 2001, non solo perdemmo Carlo, ma ci
torturarono nella Caserma di Bolzaneto, ci picchiarono in Via Tolemaide,
offesero la nostra dignita' in Via Caffa e Piazza Manin, ci assaltarono
riempiendoci di botte di notte nella Scuola Diaz. Donne, anziani, uomini e
bambini furono letteralmente massacrati e tutti i diritti fondamentali
dell'uomo furono sospesi durante tutto il Summit del G8.
E i mandanti dell'assassinio di Carlo e delle giornate nefaste di Genova
hanno nome e cognome, e noi non dimentichiamo i loro volti: Claudio Scajola
, Gianfranco Fini, Roberto Castelli, Spartaco Mortola, Gianni De Gennaro,
Vincenzo Canterini,  Marco Minniti , Francesco Colucci, Francesco
Gratteri, Giovanni Luperi.
Tutte queste persone, sono le stesse che ora occupano le posizioni più alte
delle istituzioni dello Stato Italiano, raggiunte in alcuni casi grazie a
promozioni bi-partisan 
elargite, guarda caso, giusto dopo il G8 di Genova.
Uno Stato Italiano capace di ammazzare a
forza di calci e pugni, un ragazzo inerme di Ferrara, Federico Aldrovandi,
nel Settebre 2005; uno Stato Italiano che spara un colpo di pistola
colpendo a morte un ragazzo di nome Gabriele Sandri, nel Novembre 2007 in un
autogrill ad Arezzo; uno Stato Italiano che uccide a Roma nel 2009 un ragazzo,
Stefano Cucchi, prima riempiendolo di botte in un carcere, poi lasciandolo
morire in un letto dell'ospedale penitenziario non nutrendolo per ben 6 giorni.
E potremmo andare avanti a scrivere ancora con decine e decine di nomi e
cognomi, di ragazzi/e, uomini e donne strappati alla vita da uno Stato
assassino che ripetutamente si auto-assolve in nome dell'impunità per gli uomini in divisa.
Noi, a Milano, non dimentichiamo tutto questo, e andiamo avanti gridando a
gran voce che i mandanti e gli esecutori di tutti questi omicidi
non resteranno impuniti e che i volti, le anime, i cuori di tutti i
ragazzi e le ragazze morti ammazzati dallo Stato Italiano, battono dentro
di noi, che le nostre lotte sono le loro lotte e che Carlo, Federico,
Stefano e Gabriele vivono e vivranno per sempre con noi!
Perche' di Stato si Muore, ma non si puo spegnere il sole se gli spari
addosso!
Per non dimentiCarlo:
16 Luglio
ore 18.30 Aperitivo Musicale e dj set ai giardini Vetra per ricordare
Carlo Giuliani

20 Luglio
ore 21.30 A Sesto San Giovanni, al Carroponte, partecipiamo tutti e tutte
al concerto degli Assalti Frontali dedicato a Carlo

 
NOI SAPPIAMO CHI E' STATO!
 
Corsari-Milano
Gente Seria

 

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IL PROSSIMO POTRESTI ESSERE TU@CARICHE A FREDDO SUGLI OPERAI DELLA MANGIAROTTI A MILANO

 

 

 

 

IL PROSSIMO POTRESTI ESSERE TU!

Terremotato, cassaintegrato, senza tetto, gay, disoccupato, precario?
Bene, allora il prossimo potresti essere TU!
Potresti essere TU ad essere preso a manganellate se osi soltanto chiedere
occupazione e ricostruzione del tuo territorio caduto a pezzi dopo il
terremoto,potresti essere tu a ricevere insulti e botte per chiedere di
continuare a lavorare e non perdere il tuo posto in fabbrica, potresti
essere TU a ricevere schiaffi e sputi da fascisti in doppio petto  se solo dichiari apertamente la tua
omossesualita', potresti essere TU a ricevere la quotidiana dose di
bastonate se solo provi a lottare contro i tagli alla scuola pubblica e
all'universita'.
Questa mattina, un corteo di operai della Mangiarotti Nuclear di Milano,
in lotta da mesi per difendere il proprio posto di lavoro, assieme ad
alcuni solidali provenienti da altre fabbriche, dalle Scuole e dalla
Universita', e' partito da Moscova per raggiungere in Corso Monforte la
Prefettura.
Quello che gli operai volevano chiedere e' un incontro con Prefetto per
discutere assieme,  della situazione alquanto delicata della loro fabbrica,
della loro occupazione. Un corteo autorizzato si e' quindi snodato nelle
vie del centro, da Corso Venezia a San bBabila,  comunicando con i
cittadini e facendo sentire forte e chiaro la preoccupazione di perdere il
posto di lavoro!
Arrivati nelle vicinanze della Prefettura, improvvisa e assurda, parte la
provocazione della Polizia e dei Carabinieri, che schierandosi in
anti-sommossa non intendono far arrivare il corteo pacifico sotto il
portone dell'entrata principale delle Prefettura.
Iniziano cosi' i primi momenti di tensione, volano manganellate. Un
operaio riname ferito.cade a terra e sara' trasportato in ospedale.
Nel frattempo, la determinazione degli operai fa arretrare di qualche
metro il cordone delle forze dell'ordine.Ma continuano a volare
manganellate, spintoni e minuti di tensione.
La risposta e' chiara: QUESTO GOVERNO ODIA LA GENTE!
Ormai è una procedura: se vuoi rappresentare alle pubbliche autorità delle
ragioni qualsiasi, sia tu un operaio, un terremotato o un sindaco
valsusino, prima di salire su una delegazione , tutti devono essersi presi
la loro razione quotidiana di randellate. ASSURDO!
Assistere a scene come stamane, dove vedi la disperazione e la rabbia di
donne e uomini, famiglie senza lavoro, gente che lotta semplicemente per
salvaguardare il posto di lavoro, e che di controrisposta ricevono solo
repressione e securitarismo, ci fa sempre piu' capire che stiamo passando
dalla Strategia della tensione alla Strategia della Paura.

Alla fine, dopo le manganellate, le cariche e gli attimi di paura, una
delegazione di operai sale su e incontra il Prefetto. Che facendo buon viso
a cattivo gioco, rassicura gli operai che si adoperera' e fara' di tutto in
suo potere per aprire un tavolo con delegati Rsu e padroni della fabbrica.

Noi sappiamo che la lotta non si arresta e va avanti.
E rilanciamo con forza, non una semplice solidarieta', ma una fraterna
complicita' con gli operai e le operaie in lotta della Mangiarotti Nuclear
di Milano
Prossima tappa:
Sabato 10 Luglio 
Serata benefit per gli operai 
dalle 20.30 in poi 
presso Mangiarotti Nuclear@Viale Sarca 336
Stay on Tuned..(())
Come con la Innse, Fino alla Vittoria!
 
Corsari-Milano
Gente Seria
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LA LOTTA CONTINUA@SABATO 10 LUGLIO SERATA A SOSTEGNO DEGLI OPERAI DELLA MANGIAROTTI

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CONTRO LA CHIUSURA DELLA FABBRICA!@GIOVEDI 8 LUGLIO I LAVORATORI E LE LAVORATRICI MANIFESTANO A MILANO

MANGIAROTTI NUCLEAR
GIOVEDI' 8 LUGLIO I LAVORATORI MANIFESTANO A MILANO
CONTRO LA CHIUSURA DELLA FABBRICA
Gli operai della Mangiarotti Nuclear sono in presidio da dicembre davanti
ai cancelli della fabbrica di V.le Sarca 336: vogliono solo tornare a fare
il proprio mestiere, ossia produrre componenti per centrali nucleari e
contenitori per lo stoccaggio delle scorie.
Hanno fatto causa all'impresa, che li aveva messi ingiustamente in cassa
integrazione straordinaria e aveva spostato in un altro sito le commesse
su
cui stavano lavorando, e hanno vinto. 
Nonostante questo (nonostante la sentenza del Tribunale di Milano)  il
lavoro non è tornato in V.le Sarca.  Gli ultimi pezzi in produzione pare
stiano per essere prelevati, per essere portati in Friuli (dove ha sede un
altro stabilimento del gruppo), oppure spediti direttamente in Francia,
dal
committente.
Sembra uno scherzo, ma quando un'impresa si permette il lusso non solo di
disinteressarsi dei lavoratori ma persino di considerare carta straccia le
ingiunzioni del Tribunale, c'è poco da ridere. 
E la situazione si fa davvero tesa, quando dopo mesi di mobilitazioni,
assemblee, incontri in tutte le sedi istituzionali, dopo mesi spesi a
ricercare una soluzione positiva,  l'impresa di arroga il diritto di
dettare condizioni inaccettabili senza accettare neppure di trattare.
Giovedi' 8 luglio i lavoratori della Mangiarotti Nuclear manifesteranno a
Milano: hanno chiesto di incontrare il Console Generale di Francia e il
Prefetto, perché non accettano di subire in silenzio di "essere
cancellati".
 GIOVEDI' 8 LUGLIO 
I LAVORATORI DELLA MANGIAROTTI NUCLEAR IN CORTEO A MILANO
ORE 10.00 PRESIDIO IN VIA MOSCOVA 12, DAVANTI AL CONSOLATO FRANCESE
ORE 12.00 PRESIDIO IN CORSO MONFORTE, DAVANTI ALLA PREFETTURA
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CARICHE A ROMA SUI TERREMOTATI@DIRITTI NON FAVORI.SIAMO CITTADINI, NON SUDDITI!

Diritti, non favori. Siamo cittadini non sudditi!

Quello che e’ successo stamane a Roma, durante la manifestazione nazionale
SOS Abruzzo, organizzati dai comitati di base aquilani, dalla rete 3e32,
dai collettivi abruzzesi, dai comitati delle famiglie delle vittime e
dall’associazionismo dell’Abruzzo ha dell’incredibile.
Non puo che scorrere un brivido nella schiena a tutti, se pensiamo, che la
stessa gente che oggi e’ stata spintonata, presa a manganellate,
insultata,
offesa e denigrata e’ la stessa gente che appena un anno fa ha perso casa,
lavoro, famiglia, amici, parenti: praticamente la propria vita.
Non solo i media hanno coperto per un anno intero le denuncie pubbliche di
tutti gli abruzzesi e gli aquilani in particolare che denunciavano lo
scandalo del progetto C.A.S.E, della finta e mai avvenuta ricostruzione,
degli appalti truccati etc etc, ma hanno sempre pompato le dichiarazioni
del Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri sul nuovo miracolo
italiano all’Aquila, facendo diventare una tragedia in una passerella
politica e modaiola.

 
Non solo il terremoto ha spazzato via monumenti, sogni, vite, studi e
palazzi alla gente d’Abruzzo, ma il post-terremoto ha offeso la dignita’
degli aquilani, con scandali e illazioni, ha colpito il cuore della povera
gente.
 
La rabbia e la fierezza di questa regione, oggi ha preso il sopravvento,
raggiungendo Roma.
In piu’ di 5000 hanno raggiunto la Capitale, chiedendo la sospensione
delle tasse per i terremotati,politiche vere per l’occupazione e la
ricostruzione reale del tessuto sociale, in pratica non privilegi ma
equita’ e diritti.

Ma questo corteo, colorato dalle bandiere neroverdi aquilane, e’ stato a
piu’ riprese caricato dalle forze dell’ordine, spezzato in piu’ tronconi.
Per questo governo è addirittura inaccettabile permettere che il dissenso
si avvicini solamente al Palazzo.
Ci sono stati quattro feriti, teste aperte sanguinanti,spintoni dati al
sindaco dell’Aquila, minuti di tensione in diverse vie del centro citta’.
E’ inaccettabile vedere scene del genere, anziani e giovani terremotati
colpiti senza vergogna e senza morale.
Il Tg1 non ha nemmeno ripreso la notizia, tralasciando le cariche a freddo
e i feriti e parlando solo per 10 secondi a tg finito della manifestazione
solo a scopo numerico, cioe’ dando le cifre del corteo etc ect!Vergogna!
 
Noi siamo con l’Abruzzo, con questa gente fiera e coraggiosa, che da un
anno si batte per rialzare la testa, per rivendicare i propri diritti, per
un autorganizzazione dal basso.

E quello che e’ successo stamane e’ davvero qualcosa di imperdonabile,
illogico e ingiustificabile.

Solidali Vicini e Complici agli Aquilani e agli Abruzzesi

 
No Paseran!
 
 
Corsari-Milano
Gente Seria

aggiornamenti in tempo reale, interviste e foto:

http://www.cronacalive.it/terremoto-laquila-protesta-e-tafferugli-a-roma.html
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/07/07/news/scontri-alla-protesta-degli-aquilani-a-roma-tensione-e-scontri-alcuni-manifestanti-feriti-2150275

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Pioggia di finanziamenti indirizzate verso le organizzazioni neofasciste


Giorgia Meloni

 Riproposto da due anni, sempre alle porte dell’estate, il 28 Giugno è
arrivato nuovamente in discussione alla Camera il “Disegno di legge per
il riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili”.
Pallino del
Ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni, questa volta il DDL porta la
firma, ben più influente, di altri due ministri: Raffaele Fitto,
Rapporti con le Regioni, ma soprattutto Giulio Tremonti, Economia.
In
estrema sintesi la proposta prevede un sostanzioso sostegno economico a
strutture associative giovanili di under 35, definite “comunità”, che
attuino sul territorio nazionale progetti di aggregazione sociale,
culturale, sportiva o di educazione alla legalità, specie nelle
periferie; unici vincoli: no al consumo di stupefacenti, no alla
“promozione o esercizio di attività illegali”e un incentivare “stili di
vita che attengono ad una società sana”.
Ragguardevole il
finanziamento, da indiscrezioni ben 18 milioni di euro, contro i 5,
budget rispettivamente del 2009 e del 2008: non male in tempi di manovre
economiche d’emergenza e austerity!
Un elemento importante del DDL
2010 è però: il finanziamento al “recupero, riadattamento, sistemazione
di edifici e di strutture pubbliche e private con vincolo di
destinazione d’uso a sede di comunità giovanili”; unico vero depositario
di ogni scelta e naturalmente gestore della cassa un onnipotente e
ovviamente di stretta nomina ministeriale “Osservatorio Nazionale sulle
Comunità Giovanili”che dovrà redigere un bollettino biennale.
Dopo
due anni di scarsa applicazione, potrebbe quasi sembrare l’ennesimo
progetto spot targato PDL se non si tenesse conto dell’importanza
politico-culturale che la destra italiana da decenni attribuisce a
questo tema: non è un caso infatti che la Meloni, nella conferenza
stampa di questo lunedì con Giovanardi, abbia citato come ispiratore
morale di questo decreto legge, Paolo Di Nella, il militante missino
morto in uno scontro a Roma nel 1983.
Un ricordo sicuramente non
casuale, si tratta infatti di una figura molto simbolica per il vecchio
zoccolo duro rautiano del Fronte della Gioventù, quello di Alemanno per
intenderci, che era stato il più recettivo, in ambito neofascista, dal
punto di vista dell’attenzione alla socialità e all’underground
culturale giovanile.
Anche se, va detto, la riproposizione di queste
suggestioni oggi ha sicuramente delle differenze con quello che era
stato , a metà anni ’80, un tentativo fascista di rispondere ad una
nascente aggregazione politica di estrema sinistra legata ai primi
centri sociali; nella proposta Meloni c’è più l’idea di intercettare il
mondo giovanile veicolando i propri messaggi dall’alto, cavalcando più
il senso “patriottardo” comune in una idea di aggregati associativi che
non esprimano conflitto sociale, ma che anzi costituiscano una
alternativa “sana” all’autogestione dal basso di sinistra.
Si
aggiunga a questo che la base giovanile dell’ex-AN in questi anni è
diventata particolarmente liquida tanto da includere personaggi di
tendenze ben più radicali che hanno prodotto una vera e propria
effervescenza identitaria consolidatasi anche in luoghi di aggregazione
in tutto e per tutto figli o debitori dell’esperienza di Casa Pound,
come il romano Foro 753, la fiorentina CasaAggì, o anche la rete
nazionale dei Circoli della Nuova Italia, senza contare la vera
esperienza pilota di questo tipo in casa AN cioè la Comunità Militante
di Busto Arsizio, da cui questo ddl prende il nome.
La costante
fraterna dialettica proprio di Casa Pound col permeabile e variegato
universo delle componenti giovanili della PDL, da poco ribattezzatasi
Giovane Italia, crea poi ulteriori perplessità sull’applicazione di
questo legge, visto e considerato il rapporto privilegiato che alcuni
membri del direttivo del gruppo di Gianluca Iannone hanno proprio con il
ministro Meloni, anche per una lunga militanza comune nel vecchio
Fronte della Gioventù del quartiere romano della Garbatella.

tratto da:

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/ComunitaGiovaniligov/5347

 

 

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Teniamo gli occhi aperti e la guardia alta@4 Luglio Palestra Popolare Milano

Nella mattina di lunedì 21 giugno alcuni ispettori dell’ALER si
presentano senza alcun preavviso alla Palestra Popolare di via
Torricelli 19. La palestra è chiusa e solo l’intervento di alcuni
abitanti del palazzo e compagni della zona impedisce agli ispettori di
forzare la porta.

La ALER sta procedendo al controllo degli
stabili comunali entrati a far parte del suo patrimonio edilizio. Una
prima fase di ricognizione, necessaria in vista dei suoi progetti
speculativi che già incombono su altri spazi di via Torricelli sotto
sfratto, come il Circolo Anarchico dei Malfattori ed alcune case
popolari occupate.

La Palestra Popolare, attiva da quasi dieci
anni, nasce con l’intento di creare una forma di aggregazione sportiva
che si sviluppi attraverso l’autogestione al di fuori delle logiche
della mercificazione e della speculazione.

Un uso dello sport e
degli spazi in opposizione alle pratiche che prevedono solo palestre da
pagare profumatamente e modellate secondo i criteri del consumismo!

Una
palestra senza frontiere, aperta a tutte e a tutti, che restituisce al
quartiere e alla città uno spazio gratuito e autogestito, per
contrastare il pensiero dominante che ci vorrebbe ligie/i allineate/i
zitte/i e prive/i d’iniziativa.

A chi cerca di allungare le mani
sulla Palestra Popolare rispondiamo rilanciando con più forza il nostro
progetto di sport autogestito, solidale, antirazzista…

Teniamo
gli occhi aperti e la guardia alta!

Sostieni e partecipa alle
iniziative della Palestra Popolare:

domenica 4 luglio
ore 16:
allenamenti aperti e presentazione dei corsi
— pugilato
— arte
marziale giapponese
— kung fu vietnamita
ore 19: aperitivo e
musica

Associazione Sportiva Dilettantistica
PALESTRA POPOLARE
MILANO

via
torricelli 19

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PUSH OUT CASAPOUND EVERYWHERE@TUTTI/E A FIRENZE IL 26 GIUGNO !

 

 

PUSH OUT CASAPOUND EVERYWHERE
Spingere fuori CasaPound non e' uno slogan, una ripetizione di vecchi
schemi o una rima statica di contenuto. Ma e' un'azione quotidiana, uno
stile di vita, una denuncia reale. 
Dietro quel nome semplice e orecchiabile, si celano i "fascisti del terzo
millennio", come loro stessi si definiscono, promotori diretti di culture
xenofobe, razziste, sessiste ed omofobe. 
Ciò che CasaPound sta cercando di fare e'
infiltrarsi nel tessuto sociale ed istituzionale, approfittando della
crisi economica
per tentare di guadagnare agibilità politica, mostrando furbescamente una
faccia pulita e “democratica”. Ma la loro natura è ben diversa, e lo
testimoniano eventi come Piazza Navona e le ripetute aggressioni nei
confronti di chi è da loro considerato “diversa/o” (migranti, omossessuali,
compagne/i). 
Non portando questo tentativo di legittimazione i risultati sperati (non
ci sono né nelle scuole né nei quartieri), CasaPound ha allora cercato di
sdoganarsi dalle ombre del ventennio e di guadagnarsi agibilità politica
attraverso l'aiuto dei fascisti in doppiopetto che siedono in Parlamento e
nelle fila del Governo. E' infatti sempre più frequente, ormai consolidata,
la collaborazione fra i politici del  PdL e questi “fascisti del terzo
millennio”. Collaborazioni che garantiscono coperture, parvenza di
democraticità, finanziamenti ed agibilità politica in cambio di voti e
lavoro sporco. 
Qui a Milano, tuttavia, da qualche mese stiamo assistendo ad uno fenomeno
sconcertante: una gara per accaparrarsi questi  neofascisti dopo
l'esperienza fallimentare di Cuore Nero. Oltre al PdL con Fidanza e La
Russa, si è infatti inserita la Lega con Borghezio che memore del suo
passato in Ordine Nuovo ospita adesso CasaPound Milano nel suo Centro
Identitario.
Tutto questo a noi fa letteralmente schifo, e non lo accettiamo.
Siamo antifascisti, figli di partigiani, precari , studenti, disoccupati,
operai, lesbiche e gay e non possiamo tollerare chi , nel 2010, ha ancora
la voglia di riprovare a creare un qualcosa che anni fa abbiamo sconfitto
e
sepolto, un qualcosa che parla di esclusione e non inclusione, un qualcosa
che distrugge tutto cio' che di diverso incontra sulla loro strada. Questo
qualcosa si chiama Fascismo.
Per questo ieri notte siamo andati al Centro Identitario Padano, per
denunciare gli appoggi politici che Borgezio sta dando ai fascisti,
cercando di sdoganarli facendoli apparire “identitari e regionalisti” e
quindi più "presentabili".
Per questo sabato 26 giugno parteciperemo a Firenze ad un corteo nazionale
antifascista contro l'apertura in citta' di una sede di CasaPound. Un
circolo che un mese fa
ha aperto i battenti lasciando dietro una scia di non poche polemiche.
A Milano come a Firenze non tollereremo la presenza di questi omuncoli
nelle nostre citta', perche' crediamo in un modello di citta'
multietnica, colorata, libera, antifascista e solidale; crediamo che
promuovere culture antifasciste sia un punto di partenza primario:essere
nelle
scuole, nelle universita', nei posti di lavoro e nelle piazze, sia l'unico
modo di abbattere CasaPound e cio' che ne segue, dai razzisti in
doppiopetto ai nazi-fascisti corrotti. 
Spingere fuori CasaPound e' un dovere.Bloccare i Fascisti una necessita'!





Per Tutto questo saremo presenti a Firenze, partecipando al corteo
antifascista, con i nostri contentuti, le nostre parole e le nostre voci.

L’antifascismo e’ un istinto che ci scorre nelle vene.

Con Dax nel cuore!


FROM MILANO TO FLORENCE
PUSH OUT CASAPOUND EVERYWHERE

Corsari Milano

 

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