VERTENZA MIRAFIORI. LA PARTITA NON E’ FINITA!


Deve aver avuto i sudori freddi Sergio Marchionne…

Deve aver avuto i sudori freddi questo “grande modernizzatore” (!?) quando venerd ìnotte, lentamente, venivano resi noti i risultati del referendum di Mirafiori…Il NO vinceva sulle catene di montaggio (il cuore della fabbrica) smontando il sogno plebiscitario del manager in maglioncino più famigerato d’Italia.

Poi ci hanno pensato i quadri ed i capi-reparto (come già avevano fatto nel famigeratoAutunno del 1980) a riequilibrare, di poco, la situazione a favore dell’azienda.

Il ricatto non ha vinto però. Come e più che a Pomigliano, le tute blu della FIAT hanno dimostrato che la dignità ela schiena diritta non sono attributi facilmente svendibili.

Di fronte ad uno schieramento (virtualmente) ultra-maggioritario schierato per il SI’ all’accordocapestro di Mirafiori (FIAT, Cisl, Uil, sindacatini gialli vari, Governo, Pdl, Lega, Pd ingrande maggioranza, televisioni e giornali di regime vari…) il fronte del NO ha dimostratouna forza da molti inattesa. Una forza capace di sfiorare il 50%.

La partita non è finita quindi.

Il ricatto della disperazione “meno diritti in cambio di lavoro” non ha vinto. E spesso chi ha votato SI’ è più incazzato di chi si è espresso in modo contrario…

I responsabili della crisi sono gli stessi che ci propinano un’indigesta minestra fatta di sacrifici e precarietà totale per tutti. Sergio Marchionne, invece che pensare a vendere buone automobili, cerca di espellere dalla fabbrica chi gli si oppone. Alla faccia della democrazia!

Vaneggia di miracolosi e nebulosi piani di rilancio (la stessa storia di 30 anni fa). Ma noi abbiamo la memoria lunga ed ancora ricordiamo i piani di rilancio (pagati con soldi statali) di qualche anno fa per la frabbrica di Termini Imerese. Inutile dire che il rilancio è rimasto sulla carta e lo stabilimento siciliano sta chiudendo.

Si diceva che la partita non è consclusa.

Un nuovo importante round sarà lo sciopero generale dei metalmeccanici del 28 Gennaio.

Uno sciopero da generalizzare.

Uno sciopero che proponga un modello diverso da quello fatto di sfruttamento, ricattabilità,solitudine e salari bassissimi made in USA.

NO AI RICATTI! SI’ AI DIRITTI

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