Corsari Milano Verso lo Sciopero Generale:28 Gennaio ore 9.30 Porta Venezia!

Abbiamo deciso di attaccare decine e decine di striscioni per la città,davanti le università, le stazioni, i centri sociali, i circoli Arci, partiti e sindacati, locali, strade, piazze di Milano per ribadire in modo semplice il nostro NO al modello Marchionne e alla vertenza Fiat

L’attacco di Marchionne alle lavoratrici ed ai lavoratori della Fiat non riguarda unicamente i diritti e la dignità del lavoro dei metalmeccanici. E’ un’idea di ricatto sociale che viene proposto come unica via d’uscita alla crisi ed investirà tutte le sfere delle nostre esistenze, lavorative e non (dove non lo abbia già fatto). Il ricatto-referendum sul quale voteranno oggi e domani i lavoratori di Mirafiori si inserisce infatti in una strategia di attacco globale ai diritti conquistati con le lotte sociali nei decenni passati. Dalle deroghe al contratto collettivo nazionale di Pomigliano d’Arco (che doveva essere un’eccezione, come ribadito dalle lungimiranti menti del Pd, ma che in realtà ha fatto da apripista) all’attacco al diritto allo studio, all’Università pubblica ed alla ricerca libera sferrato con l’approvazione a tutti i costi del ddl Gelmini; dai tagli al mondo della cultura e dello spettacolo alla messa in vendita di beni comuni e fondamentali quali l’acqua; dai tagli all’editoria cooperativa alla sempre crescente precarizzazione delle nostre vite.. E’ uno smantellamento progressivo e generalizzato dei diritti, dei beni comuni, di un immaginario collettivo giustificato con la retorica della crisi e dell’austerità da un sistema neoliberista giunto ormai al capolinea, come dimostrato dalle rivolte esplose a Roma, Londra, Atene e in questi giorni Tunisi. Un sistema che sull’orlo del collasso inasprisce ancora di più gli attacchi con politiche economiche volte in realtà unicamente a consolidare i rapporti di forza del capitale e proteggersi da ogni tentativo di cambiamento radicale.

Un cambiamento, ora più che mai, necessario, fondamentale, ma soprattutto possibile. A patto di essere in grado di ricomporre un tessuto sociale sempre più frammentato dagli attacchi e dalla “cultura” individualista ormai dominante. Una ricomposizione che non sia però una sommatoria delle lotte, ma elaborazione collettiva e comune di un modello di sviluppo alternativo e sostenibile. Una sintesi e una generalizzazione dei conflitti è ora più che mai necessaria, non rimandabile, contro una crisi di sistema strutturale e ciclica basata sullo sfruttamento delle persone e dei territori che crea disuguaglianze per conservare ed aumentare i privilegi di pochi.

Noi crediamo che lo sciopero generale sia un passaggio necessario verso questa generalizzazione del conflitto sociale e verso la sintesi delle elaborazioni collettive già esistenti. Per cercare di non continuare ad arretrare ma di riprenderci invece ciò che ci spetta.

Per questo la scorsa notte abbiamo attaccato 30 striscioni in giro per la città. Da una parte per denunciare chi ha avvallato, appoggiato e condivide il ricatto di Marchionne, per mettere in chiaro che non abbasseremo la testa. Dall’altra per rendere evidente la necessità della diffusione capillare delle lotte e della mobilitazione unitaria verso la costruzione dello sciopero generale e oltre.

NO AL RICATTO DI MARCHIONNE

SI’ ALLO SCIOPERO GENERALE

SE NON ORA, QUANDO?


Corsari Milano

Gente Seria

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