L’Avevamo Promesso: Se Fosse Passata la Riforma, Avremmo Bloccato La Città. FATTO!

da http://retestudenti.noblogs.org/

Video Scontri a Milano

Nelle giornate di Lunedi 29 e Martedi 30 Novembre Milano, come moltissime altre città in Italia, è stata nuovamente caratterizzata da cortei, azioni, blocchi, occupazioni che studenti medi, universitari, ricercatori e dottorandi hanno messo in campo per continuare a contrastare attivamente il DDL Gelmini in discussione alla camera. Nella giornata del 29 sono state diverse le azioni simboliche che si sono viste nella nostra città, con diversi striscioni appesi nei luoghi simbolo della metropoli, con slogan come NO ALLA RIFORMA DEI BARONI.

Nel pomeriggio un corteo di studenti e ricercatori si è snodato nel centro cittadino e, dopo alcuni minuti di tensione, dovuti al blocco da parte di polizia e carabinieri di una 30ina di studenti che avevano srotolato uno striscione di protesta dal tetto della Rinascente, il corteo è ripartito giungendo ad occupare la sede della facoltà di Scienze Politiche, dove si è tenuta un’assemblea con tutte le componenti del mondo della formazione.

Nella giornata di Martedi 30 ancora una volta tutt*in piazza, proprio in concomitanza del voto alla Camera: nella mattinata il centro è stato caratterizzato da una vera e propria paralisi messa in atto dagli studenti, che ancora una volta hanno voluto ribadire la propria determinazione nell’opporsi a questa riforma! Verso l’una del pomeriggio, dopo alcune cariche effettuate da polizia e carabinieri che però non sono riuscite a scalfire la voglia degli studenti di continuare nelle mobilitazioni, si è andati a scienze politiche, da dove sono partiti una serie di gruppi di studenti medi ed universitari che, nel pomeriggio, hanno dato vita ad una serie di blocchi in tutta la città, continuando a congestionare il traffico cittadino e smentendo ancora una volta tutti coloro hanno definito le manifestazioni di questi giorni come degli inutili riti!

La determinazione messa in campo ha dimostrato tutto il contrario! In serata gli studenti si sono ritrovati ai giardini di Palestro dove si sono decisi una serie di appuntamenti che scandiscano le mobilitazioni dei prossimi giorni, ricordando a tutt* che, finchè non verrà varata una riforma che contempli un’istruzione che sia realmente pubblica, libera e di qualità, NOI CONTINUEREMO A SCENDERE NELLE PIAZZE, AD OCCUPARE ISTITUTI E FACOLTA’, A BLOCCARE LA CITTA’.

IL NOSTRO TEMPO E’ QUI E COMINCIA ADESSO!

Rete Studenti Milano

Da http://www.fuoricontrollo.tk/

Questa mattina centinaia di studenti e studentesse delle Facoltà milanesi, dopo aver picchettato gli ingressi della Facoltà di Scienze Politiche occupata ieri sera al termine del corteo partito da P.zza San Babila, si sono riversati nelle strade in un corteo selvaggio che ha paralizzato la circonvallazione. Si sono poi uniti in P.zza Cairoli agli studenti medi, anche loro giunti in corteo da decine di scuole. Il corteo selvaggio di 10.000 studenti medi e universitari sta paralizzando Milano mentre altri cortei spontani continuano a confluire dalle scuole.
Mentre alla Camera è in discussione l’approvazione del DDL Gelmini, le centinaia di migliaia di studenti che non si sono fatti strumentalizzare dalla Gelmini, dai baroni e da Confindustria, continueranno a bloccare le città di tutta Italia, fino a quando non sarà bloccato il DDL Gelmini, e le mobilitazioni continueranno fino a quando questo governo delle menzogne e del non fare non se ne andrà a casa.
Questa è la risposta degli studenti a un ddl Gelmini che elimina di fatto il diritto allo studio con un taglio del 90% alle borse di studio per aprire la strada ai prestiti d’onore, all’innalzamento delle tasse e quindi all’indebitamento degli studenti con le banche. Risolvere i tagli all’universitá facendo indebitare gli studenti è disegno del governo e di confindustria, appoggiato dai baroni. Un ennesimo regalo alle stesse banche responsabili della crisi che sta travolgendo l’Europa, mentre i beni comuni vengono smantellati e, a chi sta pagando la crisi, vengono chiesti ulteriori sacrifici.

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