Dopo via Padova…
Le rivolte, i riot, le esplosioni di rabbia incontrollata nascono spesso in seguito a fatti ed eventi drammatici, imprevedibili, inconcepibili. La morte di un giovane ragazzo è sicuramente un evento di questo tipo. Le rivolte e le esplosioni di rabbia, proprio in quanto tali, non sempre si indirizzano in modo comprensibile, verso obbiettivi condivisibili, in modo pacato, ragionato e coerente. Altrimenti dovremmo parlare di protesta, rimostranza, denuncia e non di “esplosione di rabbia” o di “rivolta”.Quanto successo in via Padova lo rende evidente.
Prendersela con chi, dopo la morte di un proprio amico, parente, fratello, esplode rabbiosamente in modo indiscriminato e irrazionale è stupido e deleterio quanto prendersela con un ragazzo per uno sguardo male interpretato o un piede involontariamente pestato.
Di fronte a eventi drammatici la ricerca del capro espiatorio è comoda quanto inutile e serve semplicemente a garantire il ripetersi degli stessi eventi che si dice di voler affrontare.
A chi ci chiede da che parte stiamo diciamo chiaramente che ci schieriamo senz’ombra di dubbio dalla parte di chi crede che questa città vada cambiata, che i suoi quartieri degradati, privi di risorse e opportunità, debbano essere riqualificati all’insegna della partecipazione e della solidarietà. E se questa parte è oggi apparentemente invisibile, confusa, disorganizzata, a volte addirittura incoerentemente collocata e inconsapevole vuol semplicemente dire che c’è ancora molto da fare e che a maggior ragione le scorciatoie e le semplificazioni sono inutili e inapplicabili.
É una parte che, siamo certi, già oggi parla (e in futuro sempre più parlerà) milanese come arabo, rumeno o cingalese e avrà volti di colori assai diversi…
A chi ci chiede di unirci al coro della richiesta di controllo e sicurezza rispondiamo che le politiche attuate in questa città in nome di queste parole sono tra le principali cause di quanto successo. A quanti infine ci vorrebbero iscritti d’ufficio al partito del moralismo, del buonismo salottiero, del quieto vivere, dei difensori della proprietà privata e dei difensori a priori della legge e dell’ordine rispondiamo che sapremo sempre distinguere un atto eventualmente sbagliato, inconcludente o addirittura controproducente dalle cause che lo possono aver generato; sapremo cioè sempre distinguere tra cosa va combattuto in quanto a noi nemico ed avverso da ciò che va modificato in quanto inutile o deleterio.
Noi ci adoperiamo ogni giorno affinché questa città cambi, lavoriamo ogni giorno per far sì che la rabbia e la ribellione diventino lotta, protesta, conflitto sociale, producano cambiamento e trasformazione.
Questo è il nostro lato della barricata.
Corsari Milano
Da Milano Movida
CARNEVALE ANTIRAZZISTA:
Da MilanoX:
Milano: è rivolta. In seguito all’ omicidio di un ragazzo nord africano, dilagano rabbia e odio in via Padova.
Arriviamo sul posto poco dopo lo scoppio della ribellione per l’omicidio a coltellate di un diciannovenne egiziano, Hamed Mamoud El Fayed Adou, a opera di un gruppo di sudamericani incontrati sull’autobus. Lo scenario che ci troviamo davanti è davvero sconvolgente. Macchine rovesciate, cartelli stradali divelti, vetrine in frantumi e gruppi di 30 persone che girano con pali in mano, sassi e bastoni, come se aspettassero il momento migliore per ricominciare la rivolta. Inizialmente se la prendono con i negozi dei sudamericani in particolare, ma dopo poco la rabbia dilaga, e se la prendono con tutto e tutti.
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