A Milano contro Mafia e Fascismo@Dell’Utri:Altro che i Diari del Duce, Vogliamo i tuoi da San Vittore

Video della contestazione

Doveva esserci.Noi lo aspettavamo

E invece non si e’ presentato, magari impaurito dalle ultime contestazioni, magari le centinaia di voci che a Como gli hanno gridato: MAFIOSO avranno pur sorbito qualche effetto.

Eppure il mafioso, piduista e fascista Marcello Dell’Utri doveva presentare il suo ultimo libro” I diari del Duce “a Milano. Cosi’ abbiamo pensati di andarlo a trovare, portando con noi qualche regalo da dargli: una manetta gigantesca .

Per ricordare al Senatore che sappiamo bene chi esso sia, e quello che ha fatto e che fa nel nostro BelPaese!

Non possiamo certo accettare che mafiosi e fascisti vengano a parlare di Mussolini e di revisionismi senza farci sentire, senza fargli capire che qui a Milano, citta’ medaglia d’oro alla resistenza, non sono ben accetti!

Ne’ ora ne’ mai, Dell’Utri Milano ti Ripudia!

Qui trovate l’articolo di Repubblica

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/01/news/diari_di_mussolini_nuova_protesta_ma_stavolta_dell_utri_non_presente-6692410/

Corsari Milano

Gente Seria

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27/08/2006-27/08/2010: MILANO NON DIMENTICA I CRIMINI FASCISTI@RENATO VIVE!

Il 27 Agosto 2006, in una calda notte romana, a Focene, litorale ostiense, al termine di una dancehall, di una festa, un ragazzo di nome Renato Biagetti fu avvicinato e in seguito accoltellato da due fascisti. Cosi’ venne spezzata la vita di un ragazzo, da lame razziste e fasciste.

Noi non possiamo dimenticare e non vogliamo perdonare.

In quella tragica notte abbiamo perso anche noi un fratello.

Renato amava la musica, suonava, ballava, aveva questa passione nel sangue.Per questo dopo il suo assassinio e’ nato il progetto Renoize( http://www.renoize.it/ )

Il 28 Agosto a Roma, presso  il Parco Schuster in Via Ostiense, 182 (San Paolo) si terra’ un evento per ricordare Renato Biagetti ( http://www.acrobax.org/joomla/index.php?option=com_content&task=view&id=342 )

Con Renato nel cuore!

Fascio Giu Le Lame!

Corsari-Milano

Gente Seria

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Sigilli ai campi rom:E’ cominciato il conto alla rovescia

http://oltreilconsumismo.files.wordpress.com/2010/05/campo-rom-triboniano-21-maggio-2010.jpg

Milano, 20 agosto 2010 – Milano come Parigi? Non proprio. Mentre il presidente francese Nicolas Sarkozy ha avviato i rimpatri forzati dei rom, l’Amministrazione di Palazzo Marino si avvia allo smantellamento del campo nomadi più grande della città. Il Triboniano chiuderà i battenti entro la primavera del 2011, cioè quando Letizia Moratti si giocherà la riconferma a primo cittadino.

Al posto dello storico campo, che ospita attualmente 600 tra romeni e bosniaci, sarà costruita una strada prevista nel progetto Expo 2015. Non esisteranno più nemmeno i campi di via Novara e via Bonfadini, mentre quello di via Idro sarà riconvertito in un’area di transito, alla quale potranno accedere anche gli italiani in camper. Spariranno così dalla mappa tre degli insediamenti più importanti della metropoli. Del resto, la presenza dei nomadi a Milano è piuttosto articolata. Ci sono una decina di campi regolari, che ospitano più di mille persone. E poi ci sono quelli irregolari. Quelli itineranti, che rinascono dopo uno sgombero e poi vengono nuovamente demoliti: proprio ieri, la polizia locale ha chiuso un accampamento non autorizzato in via Barzaghi, in un’area utilizzata dalla Protezione civile.

Prosegue la politica della tolleranza zero per gli abusivi. Per quanto riguarda, invece, gli spazi comunali, si applicherà nei prossimi mesi il cosiddetto piano Maroni, che punta alla messa in sicurezza dei campi e all’integrazione dei residenti nella società civile. Per far questo, il ministro dell’Interno ha stanziato 13 milioni di euro, di cui 4 destinati alle attività sociali; altri 2 milioni saranno invece ripartiti tra le borse-lavoro, il rimpatrio di alcuni nuclei familiari e la ristrutturazione di abitazioni da assegnare ai rom. «Il lavoro sta andando avanti nel migliore dei modi – assicura il prefetto Gian Valerio Lombardi, commissario straordinario per l’emergenza rom -. Le associazioni del terzo settore stanno procedendo con i colloqui e contiamo di far tutto entro i termini fissati».

Sul Triboniano, in particolare, «c’è stata un’accelerazione in questo ultimo periodo e speriamo di chiudere entro la metà di ottobre». Secondo gli operatori della Casa della Carità, fondazione che gestirà fino a dicembre il campo a due passi dal Musocco, una decina di famiglie di rom romeni avrebbe già deciso di tornare in patria, dove alcune organizzazioni non governative si occuperanno di facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro. In alternativa, si può scegliere di restare in Italia, magari in alloggi con affitti calmierati. D’altro canto, mancano pochi mesi allo smantellamento dell’insediamento, quindi tutti giocoforza dovranno prendere una decisione.

Restano scettici quelli dell’Opera Nomadi, l’associazione che cerca da anni di promuovere la piena integrazione delle popolazioni rom, sinte e camminanti in Italia: «La maggior parte delle persone non vuole abbandonare i campi né tantomeno tornare in Romania – attacca Giorgio Bezzecchi, presidente della sezione di Milano -. E poi non bisogna dimenticare che ci sono campi, quelli di via Idro e via Negrotto, interamente occupati da rom italiani, nati e cresciuti qui». Negativo anche il parere di Dijana Pavlovic, vicepresidente della Federazione Rom e Sinti insieme, che torna a chiedere più trasparenza sui 13 milioni di euro messi a disposizione dal Viminale: «Solo una esigua parte – sostiene – andrà a sostenere le politiche abitative di chi resterà senza casa dopo lo sgombero del Triboniano e degli altri campi legali a Milano: appena 1,8 milioni di euro. Nove milioni sono serviti per costruire muri e puntare inutili telecamere».

tratto da:

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2010/08/20/372679-sigilli_campi.shtml

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ORA E SEMPRE RESISTENZA@10 AGOSTO 2010_66° ANNIVERSARIO DELLA FUCILAZIONE DEI MARTIRI ANTIFASCISTI DI PIAZZALE LORETO


 

La cerimonia avrà luogo Martedì 10 Agosto 2010 con il seguente programma:


ore 9,30 – Piazzale Loreto – deposizione delle corone da parte di
forze politiche, sindacali, Enti e Associazioni democratiche;


ore 10,00 – dinanzi alla Stele dedicata ai Quindici Martiri – si
svolgerà la cerimonia commemorativa con eventuali interventi di
rappresentanti delle Istituzioni e discorsi dei familiari dei caduti;

– ore 21,00 – Manifestazione antifascista
– parlerà Roberto Cenati – Vice Presidente dell’A.N.P.I. provinciale di Milano;
-Interverranno : familiari dei caduti

– ore 21,30 – Intrattenimento musicale : “Una cantata partigiana”

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Ai quindici di Piazzale Loreto@10 Agosto 1944/10 Agosto 2010

 

http://www.testimonianzedailager.rai.it/upload/2%5C144%5Cpartigiani_resistenza.jpg

 

Anche quest’anno la celebrazione del sacrificio dei Quindici Martiri,
fucilati in Piazzale Loreto il 10 Agosto 1944, sarà dedicata alla
memoria dei Caduti per la Libertà, nella Resistenza e nella Guerra di
Liberazione.

Milano ha pagato con la vita di oltre quattromila suoi cittadini la riconquista della libertà e della democrazia.

Le associazioni della Resistenza, i familiari dei Caduti, le forze democratiche e antifasciste con l’omaggio
alla memoria dei combattenti, ribadiranno la loro ferma posizione a
tutela dei capisaldi che si ritrovano nella Costituzione,

La cerimonia avrà luogo Martedì 10 Agosto 2010 con il seguente programma:


ore 9,30 – Piazzale Loreto – deposizione delle corone da parte di
forze politiche, sindacali, Enti e Associazioni democratiche;


ore 10,00 – dinanzi alla Stele dedicata ai Quindici Martiri – si
svolgerà la cerimonia commemorativa con eventuali interventi di
rappresentanti delle Istituzioni e discorsi dei familiari dei caduti;

– ore 21,00 – Manifestazione antifascista
– parlerà Roberto Cenati – Vice Presidente dell’A.N.P.I. provinciale di Milano;
-Interverranno : familiari dei caduti

– ore 21,30 – Intrattenimento musicale : “Una cantata partigiana”

 

http://www.youtube.com/watch?v=utBVJMZ5WQE

 

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NOI NON DIMENTICHIAMO E NON PERDONIAMO@30 ANNI DALLA STRAGE DI BOLOGNA DEL 1980


http://www.youtube.com/watch?v=H32KOoWeoL4
 
 

							
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DIFENDI GLI SPAZI SOCIALI@APPELLO IN DIFESA DEL CENTRO SOCIALE SOS FORNACE DI RHO

 
APPELLO IN DIFESA DEL
CENTRO SOCIALE SOS FORNACE DI RHO



In oltre cinque anni di presenza attiva sul territorio, il Centro


Sociale SOS Fornace è una delle più vivaci realtà della società civile


rhodense.


Nel deserto sociale dell’hinterland milanese, la Fornace come spazio


sociale ha proposto un modello di aggregazione e socialità non


mercificata basato sul principio dell’autogestione, coinvolgendo


migliaia di giovani e meno giovani in centinaia di iniziative


autorganizzate e di qualità come concerti, spettacoli, dibattiti,


incontri, presentazioni, mostre, workshop, performances. In poco più di


un anno dalla ripresa delle attività in uno spazio fisico, hanno


attualmente sede in Fornace, oltre al collettivo politico, anche uno


sportello biosindacale – che fornisce assistenza legale gratuita ai
precari, nativi e migranti – una scuola di italiano per stranieri, un


infoshop, una libreria, un internet point, un laboratorio di teatro e
di giocoleria,


un gruppo di discussione e azione sulle tematiche di genere e svariati


altri progetti.


La Fornace ha inoltre e soprattutto promosso in città percorsi politici


orizzontali e dal basso, in particolare sui temi della difesa del


territorio e dei beni comuni, elaborando una lettura critica delle


trasformazioni in atto a partire dalla realizzazione del nuovo polo


fieristico e alla luce dell’assegnazione a Milano dell’Esposizione


Universale del 2015. Delle pesanti ricadute che in ogni ambito subirà


questo territorio in vista della "grande ristrutturazione" che Expo 2015


porterà con sè, la Fornace ha fatto opera di denuncia costante, portando


a conoscenza dell’opinione pubblica cittadina temi importanti, molti dei


quali sono oggi al centro dell’agenda politica. E’ il caso del


declassamento della Stazione di Rho – su cui le attiviste e gli


attivisti della Fornace si sono impegnati in prima persona riuscendo a


strappare il ripristino dei treni soppressi in favore della Stazione di


Rho-Fiera -, della denuncia delle speculazioni in atto in città – dal


Piano Alfa all’area Diana De Silva fino alla zona industriale di Mazzo


di Rho – e della commistione tra potere politico ed affari privati –


come il Liceo Rebora costruito sui terreni del Sindaco o i tanti


"regali" fatti alla Fiera -, della svendita dei beni comuni – si pensi


all’Ospedale di Rho a rischio dismissione – fino alle prime denunce


della presenza delle organizzazioni mafiose negli affari di Expo 2015.


Con le lavoratrici e i lavoratori del territorio la Fornace ha praticato


una solidarietà attiva – è il caso dei dipendenti di Agile-Eutelia e di


quelli dell’Alfa Romeo – riuscendo anche ad attivare percorsi


vertenziali con alcuni di essi, come i precari della Fiera di Rho-Pero.


In questi cinque anni la Fornace ha promosso decine e decine di


mobilitazioni ad ampio raggio, da quelle studentesche in difesa del


diritto allo studio fino a quelle a sostegno della comunità rom locale


perseguitata dal razzismo istituzionale, sempre promuovendo una


partecipazione attiva dei soggetti interessati. Ha inoltre dato spunti,


riflessioni e sostegno fattivo ai molti comitati di difesa del


territorio sorti in questi anni, riuscendo anche a metterli in


connessione, tessendo reti tra essi.



Nelle scorse settimane il sindaco di Rho Roberto Zucchetti e alcuni


esponenti della sua maggioranza in Consiglio comunale hanno chiesto a


più riprese lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace: proprio mentre


le recenti cronache hanno squarciato il velo sul reticolo di interessi


speculativi e mafiosi presenti fin nelle istituzioni e nei corpi dello


Stato, riteniamo indegno che la maggioranza che governa la città di Rho


abbia colto l’occasione per colpire l’opposizione sociale arrivando a


intimidire con frasi ignobili proprio chi, a partire dalla costante


presenza sul territorio e dalle pratiche di cittadinanza attiva messe in


moto in questi anni, è argine naturale, in termini di antimafia sociale,


alla penetrazione della criminalità organizzata sul territorio.


Pensiamo che la Fornace rappresenti un’importante esperienza per Rho e


per tutto l’hinterland milanese: facciamo perciò appello affinché il


Centro Sociale sia preservato dall’ennesimo sgombero e possa continuare


così ad esistere.
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La rabbia di quei giorni brucia ancora dentro@20Luglio2001/20Luglio2010 Corsari Milano in azione e Assalti Frontali per Carlo

 
 
Precedenti azioni:
 
manifesti per Carlo, Federico, Gabriele e Stefano:
 Azione per non dimenticare Carlo Giuliani:

 

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Le Mani Sporche di Sangue@Milano Ricorda Carlo Giuliani 20Luglio2001/20Luglio2010

Mentre il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e’ nella nostra citta’, Milano Ricorda Carlo Giuliani assassinato il 20 Luglio 2001 a Genova.
 
 
 
IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO

Nove anni.Esattamente nove anni, sono passati da quel 20 Luglio 2001 di
Genova, nove anni dall’assassinio di Carlo Giuliani in Piazza Alimonda,
nove anni dalle torture di Bolzaneto e dalle botte della Diaz.
Tante cose sono cambiate in questi lunghi anni, ma una cosa e’ rimasta,
certa e lampante: le Vostre mani sono sporche e grondanti di sangue.
Voi, PD, PDl e LEGA NORD eravate complici e i mandanti di tutte le violenze
subite dai manifestanti di Genova, dell’uccisione di Carlo, delle mattanze alla Diaz,della macelleria messicana a Bolzaneto.
Tu, Pd, che, hai preparato e messo a punto il G8 2001 di Genova,
supportando l’allora governo Prodi, che hai fatto vedere al mondo intero
quale era la tua idea di organizzazione e gestione dell’ordine pubblico con
il Global Forum di Napoli, che tramite il tuo ministro dell’interno Bianco
hai messo in atto il primo e vero pestaggio collettivo nella caserma Raniero,
che con l’ambigua figura di Minniti hai immediatamente espresso vicinanza e
solidarietà a De Gennaro, accusato per la gestione di Genova e le bugie sulla Diaz.
Tu, Pdl, che hai gestito l’ordine pubblico del G8 di Genova, impartendo le
cariche in via Tolemaide, manganellando uomini e donne inermi in Piazza
Manin, che con le figure losche di Scajola, ministro dell’interno, e
Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio, hai ucciso Carlo, rendendoti
colpevole di uno degli omicidi piu’ sporchi e biechi degli ultimi anni, che
hai eretto per le strade di Genova cancelli , divieti e zone rosse come se
fosse una guerra, che hai architettato ad hoc la mattanza nella scuola Diaz.
Tu, Lega Nord, corresponsabile e partecipe delle idee folli di gestione
del governo Berlusconi di cui tu facevi parte, spingendo con le tue idee
destrorse, xenofobe e securitarie ad una visone della giustizia meramente
militare e criminale, che con il tuo ministro alla Giustizia, Roberto
Castelli, facevi capolino da Bolzaneto, caserma tristemente nota per
pestaggi, torture e insulti omofobi, razzisti e sessuali.
Non possiamo dimenticare tutto cio’, non possiamo far finta di non sapere
e di non aver visto.
Le vostre mani sono sporche di sangue e noi siamo venuti qui, nelle
vostre sedi a ricordarvelo. Ricordare che nonostante i processi, le accuse,
le assoluzioni e magagne giudiziarie, noi conosciamo i colpevoli di Genova
2001, conosciamo i vostri nomi, i vostri volti, sappiamo quali sono state e
quali sono ora le vostre colpe.

Un appello di SupportoLegale recitava così “Noi pensiamo che tutti coloro
che erano a Genova dovrebbero gridare: in ogni caso nessun rimorso. Nessun
rimorso per le strade occupate dalla rivolta, nessun rimorso per il terrore
dei grandi asserragliati nella zona rossa, nessun rimorso per le barricate,
per le vetrine spaccate, per le protezioni di gommapiuma, per gli scudi di
plexiglas, per i vestiti neri, per le mani bianche, per le danze pink,
nessun rimorso per la determinazione con cui abbiamo messo in discussione
il potere per alcuni giorni.
Lo abbiamo detto il giorno dopo Genova, e in tutti questi anni: la memoria
è un ingranaggio collettivo che non può essere sabotato. E per tutto quello
che Genova è stata e ha significato noi non proveremo nessun rimorso. Oggi,
come ieri e domani, ripeteremo ancora che la Storia siamo Noi. Oggi, come
ieri e domani, diremo di nuovo: in ogni caso nessun rimorso.”

Anche oggi, a nove anni da quei giorni, a Milano, noi non abbiamo paura,
rivendichiamo con forza le nostre scelte e le nostre azioni, e andiamo
avanti con tutta la forza e la determinazione che abbiamo in corpo.


CARLO E’ VIVO, I MORTI SIETE VOI!

 
NON E' LA PRIMA VOLTA...SE ANCORA NON L'AVETE CAPITO:POSSIAMO "VENIRVI A TROVARE "
QUANDO E DOVE VOGLIAMO!
 
 
CORSARI MILANO
GENTE SERIA
 

 

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Noi sappiamo chi e’ Stato@lettera della madre di Marcello Lonzi

 http://3.bp.blogspot.com/_1WOmvlD0Ytc/SydG2I2ZHWI/AAAAAAAABH0/-2eT18GiprU/s320/MARCELLO+LONZI.bmp
Era l’11 luglio 2003. Marcello veniva trovato morto in un lago di sangue
dentro il carcere Le Sughere di Livorno. Per la giustizia italiana Marcello
è morto “per cause naturali” (sentenza di archiviazione del 2004), e per
“aritmia cardiaca” (archiviazione del marzo 2010).
Oramai sono quasi arrivata alla fine. Di mio figlio Marcellino non mi
restano che i ricordi vissuti insieme felici , le sue risate, i suoi baci e
abbracci. Poi… puf! chiuso dentro una bara. Più NIENTE! Sola! Come se tutta
la mia vita fosse stata inghiottita da una voragine. Ma in quella
maledetta voragine non ci sono finita dentro, mi ci hanno buttato sette maledetti
anni fa, l’11 luglio 2003. Per questo vorrei fare dei ringraziamenti.
I miei grazie vanno agli agenti di polizia della Questura di Livorno che
hanno arrestato mio figlio Marcello Lonzi, per le botte che hanno dato a
mio figlio rompendogli un braccio e una gamba durante l’arresto. 
Poi al medico legale per aver scritto nell’autopsia che Marcello è morto
di morte naturale. 
Al P.M. che ha svolto le indagini nel 2003 senza
interrogare i detenuti, ma che nello stesso tempo si accertava bene di
rifiutare l’esumazione della salma, da me chiesta per tutto il 2004 e il
2005, sino all’archiviazione. 
I miei ringraziamenti vanno soprattutto agli addetti della Procura di
Livorno che in risposta alla mia volontà di sapere la verità, si
nascondevano dietro sorrisi freddi e acidi. E che alla fine, pur arrivando
a riesumare la salma, non hanno posto sotto accusa il medico legale,
dicendomi che la sua “era stata una svista”… Se 8 costole rotte non sono
visibili nel 2003, come possono essere viste nel 2006? Tracce emorragiche e
lesioni, polso sinistro rotto. 
Grazie P.M. successivo per aver riaperto il caso, per avermi fatto
scoprire altre fratture rimaste nascoste nel 2003! Perché nessuno è stato
indagato? Né un medico, né un poliziotto, né agenti di polizia
penitenziaria! Chi ha fatto uscire in permesso premio il compagno di cella
arrestato per violenza sessuale, non definitivo, e che quindi non poteva
beneficiare dei permessi premio? Oppure sì, bastava che dichiarasse il
falso, perché lui sa bene che non era in cella ma a fare la doccia,
pertanto non poteva vedere niente. Chi è il magistrato di sorveglianza che
l’ha fatto uscire? Il nome è tuttora sconosciuto. 
Ma una cosa vorrei dire a voi del carcere Le Sughere. Io credo in Dio ,
voi avete brindato all’archiviazione, perché giustizia Marcello non l’ha
avuta, ma di una cosa sono sicura, che la Giustizia Divina è più forte di
quella terrena e quel giorno quando arriverà, il conto si presenta da solo
ma sarà pesante. 
Perché i figli non si uccidono mai! Che Dio vi perdoni e
Marcello pure, perché io non lo farò mai! 
L’11 luglio ricorre l’anniversario della sua morte, 7 anni. Io non sarò
presente fuori dal carcere, non posso vedere i sorrisi stampati su quelle
facce. Perdonatemi. Chi vuole andare, porti un fiore per Marcello, grazie.

Vi tengo tutti nel mio cuore.
 
Maria Ciuffi 
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