DIFENDI GLI SPAZI SOCIALI@APPELLO IN DIFESA DEL CENTRO SOCIALE SOS FORNACE DI RHO

 
APPELLO IN DIFESA DEL
CENTRO SOCIALE SOS FORNACE DI RHO



In oltre cinque anni di presenza attiva sul territorio, il Centro


Sociale SOS Fornace è una delle più vivaci realtà della società civile


rhodense.


Nel deserto sociale dell’hinterland milanese, la Fornace come spazio


sociale ha proposto un modello di aggregazione e socialità non


mercificata basato sul principio dell’autogestione, coinvolgendo


migliaia di giovani e meno giovani in centinaia di iniziative


autorganizzate e di qualità come concerti, spettacoli, dibattiti,


incontri, presentazioni, mostre, workshop, performances. In poco più di


un anno dalla ripresa delle attività in uno spazio fisico, hanno


attualmente sede in Fornace, oltre al collettivo politico, anche uno


sportello biosindacale – che fornisce assistenza legale gratuita ai
precari, nativi e migranti – una scuola di italiano per stranieri, un


infoshop, una libreria, un internet point, un laboratorio di teatro e
di giocoleria,


un gruppo di discussione e azione sulle tematiche di genere e svariati


altri progetti.


La Fornace ha inoltre e soprattutto promosso in città percorsi politici


orizzontali e dal basso, in particolare sui temi della difesa del


territorio e dei beni comuni, elaborando una lettura critica delle


trasformazioni in atto a partire dalla realizzazione del nuovo polo


fieristico e alla luce dell’assegnazione a Milano dell’Esposizione


Universale del 2015. Delle pesanti ricadute che in ogni ambito subirà


questo territorio in vista della "grande ristrutturazione" che Expo 2015


porterà con sè, la Fornace ha fatto opera di denuncia costante, portando


a conoscenza dell’opinione pubblica cittadina temi importanti, molti dei


quali sono oggi al centro dell’agenda politica. E’ il caso del


declassamento della Stazione di Rho – su cui le attiviste e gli


attivisti della Fornace si sono impegnati in prima persona riuscendo a


strappare il ripristino dei treni soppressi in favore della Stazione di


Rho-Fiera -, della denuncia delle speculazioni in atto in città – dal


Piano Alfa all’area Diana De Silva fino alla zona industriale di Mazzo


di Rho – e della commistione tra potere politico ed affari privati –


come il Liceo Rebora costruito sui terreni del Sindaco o i tanti


"regali" fatti alla Fiera -, della svendita dei beni comuni – si pensi


all’Ospedale di Rho a rischio dismissione – fino alle prime denunce


della presenza delle organizzazioni mafiose negli affari di Expo 2015.


Con le lavoratrici e i lavoratori del territorio la Fornace ha praticato


una solidarietà attiva – è il caso dei dipendenti di Agile-Eutelia e di


quelli dell’Alfa Romeo – riuscendo anche ad attivare percorsi


vertenziali con alcuni di essi, come i precari della Fiera di Rho-Pero.


In questi cinque anni la Fornace ha promosso decine e decine di


mobilitazioni ad ampio raggio, da quelle studentesche in difesa del


diritto allo studio fino a quelle a sostegno della comunità rom locale


perseguitata dal razzismo istituzionale, sempre promuovendo una


partecipazione attiva dei soggetti interessati. Ha inoltre dato spunti,


riflessioni e sostegno fattivo ai molti comitati di difesa del


territorio sorti in questi anni, riuscendo anche a metterli in


connessione, tessendo reti tra essi.



Nelle scorse settimane il sindaco di Rho Roberto Zucchetti e alcuni


esponenti della sua maggioranza in Consiglio comunale hanno chiesto a


più riprese lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace: proprio mentre


le recenti cronache hanno squarciato il velo sul reticolo di interessi


speculativi e mafiosi presenti fin nelle istituzioni e nei corpi dello


Stato, riteniamo indegno che la maggioranza che governa la città di Rho


abbia colto l’occasione per colpire l’opposizione sociale arrivando a


intimidire con frasi ignobili proprio chi, a partire dalla costante


presenza sul territorio e dalle pratiche di cittadinanza attiva messe in


moto in questi anni, è argine naturale, in termini di antimafia sociale,


alla penetrazione della criminalità organizzata sul territorio.


Pensiamo che la Fornace rappresenti un’importante esperienza per Rho e


per tutto l’hinterland milanese: facciamo perciò appello affinché il


Centro Sociale sia preservato dall’ennesimo sgombero e possa continuare


così ad esistere.
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