Milano: nessuno spazio ai fascisti, riprendiamoci i nostri spazi.

Doveva essere una ”settimana nera” quella che circa 15 giorni fa veniva annunciata sui siti dell’estrema destra milanese; ma in realtà oltre al solito corteo per Sergio Ramelli (da piazzale Susa, per 400 mt fino al luogo in cui è morto), un misero torneo di calcetto, preceduto da un concerto ai giardini, svoltosi con fatica per problemi tecnici al generatore. In tutto ”i camerati” non hanno raggiunto le 200 persone.

Come dire? più adesioni che persone!! e quanta scena, e che poca sostanza…

Come Milano antifascista e antirazzista, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto; attraversando il 25 Aprile, la may day del primo Maggio e mettendo in campo diverse iniziative e azioni siamo riusciti a bloccare, far spostare e modificare la loro programmazione.

Ma comunque si può e si deve fare di più. Migliorare.

Per questo Milano non dovrà più subire tali umiliazioni. La città che amiamo, non dovrà più soffrire e trovarsi costretta a sopportare croci celtiche, inni al duce e braccia tese. Saremo sempre pronti a difenderla, ad amarla e ad impedire a xenofobi e razzisti di circolare liberamente.

http://cantiere.org/art-02407/dom-2-maggio-corteo-cittadino-antifascista-e-antirazzista.html 

Milano ha bisogno di vivere, di essere libera da telecamere,sbirri, esercito e gabbie di ferro. Milano è soffocata dalle politiche di controllo e dalle manie di persecuzione del nostro caro vice sindaco Riccardo Decorato che non dorme la notte pensando di avere gli abusivi degli oh bej oh bej nel giardino di casa.

I bottellon ultimamente sono il suo incubo peggiore, tanto che il 24 Aprile è stato capace di schierare centinaia di celerini in assetto antisommossa al fianco dei vigili per cercare di impedire a migliaia di giovani, studenti e precari di vivere le strade e le piazze della città.

Risultato? di bottellon ce ne sono stati ben due!! Uno in piazza Leonardo (dove da l’anno scorso sono già 3 gli interventi della questura per impedire ai giovani di radunarsi) e il secondo in zona Bicocca (completamente invasa).

A Milano, la capitale della speculazione, della mafia in giacca e cravatta e dello spaccio, per i politici di palazzo marino il problema sono i centri sociali (magari ce ne fossero ancora, sono stati sgomberati quasi tutti), gli abusivi (famiglie, studenti, precari che occupano case sfitte e lamierate da anni) e i giovani che non avendo spazi liberi si ritrovano nelle strade e nelle piazze.

De Corato nei suoi incubi impazzisce, si sveglia la mattina e decide di prendere i parchi, dividerli a fettine e ingabbiarli. Ogni angolo di strada è ormai controllato dal grande fratello che ti guarda, ti spia e ti fa le multe controllando ogni tuo movimento. Per le strade si incontrano camionette con strani personaggi che imbracciano dei mitra e delle tute mimetiche, e girano pensando di essere utili… chi sa poi a che cosa.ù

La verità è che non se ne può più!!! Vogliamo vivere. Vivere serenamente. Vogliamo una città che possa accogliere tutti e tutte, una città dove nessuno è straniero, dove tutti sono milanesi (tranne i razzisti). Una città che permetta di crescere, di sperimentare e sorridere.

Una città accogliente, colorata, dove mille culture possano mescolarsi , comprendersi e rispettarsi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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