Non è dichiarando menzogne e schierando camionette che fermeranno la voglia di vivere la nostra città.
Le dichiarazioni che De Corato si è affrettato, per ben due volte, a rilasciare subito dopo sabato sera sono evidentemente deliranti.
Se fossimo stati qualche decina, se la festa fosse stata un flop che bisogno c’era di rilsciare ben due dichiarazioni in poche ore?
Come mai dedicare tutto questo tempo ad un piccolo gruppo insignificante di persone?
Evidentemente non è così e non siamo noi a dirlo, ma le migliaia di persone che sabato hanno partecipato alla serata da piazza Fontana a piazza Vetra Milano Mi Vida.
Se De Corato si fosse degnato di passare di lì, quello che avrebbe visto sarebbe stata una piazza riempita da molte realtà: dagli studenti del Gandhi, passando per i "Gay della statale", fino agli operai della INNSE.
Avrebbe visto disegni e fotografie, poesie raccolte da ragazzi che in questa città pensano, sognano e ogni tanto hanno voglia di esprimersi.
E forse piazza Vetra è stata l’unica occasione per farlo dato che la città che ama il vicesindaco è ben diversa. La città di I lav Milan è quella che cancella la storia dai suoi muri, quella dei cancelli ai parchi e delle telecamere. Evidentemente la cittè che amano è quella che si è manifestata domenica, quella di cuore nero e delle vie invase dai "fascisti del terzo millennio".
Noi invece volevamo e vogliamo liberare Milano da chi la sta soffocando dentro ai cancelli, dentro alle “bianche” discoteche a 25euro, dentro agli showrooms e alle ronde anti-migranti.
L’abbiamo detto e lo ripetiamo: La nostra è una dichiarazione d’amore.
Ma non capiamo perchè c’è chi non ama Milano.
Il vicesindaco parla di difesa di e noi vediamo solo chiusura, parla di decoro, e invece le sue ordinanze preservano solo ipocrisia, intolleranza e razzismo.
Milano si sente tradita e noi abbiamo deciso di non farla sentire sola.
La notte di Halloween è stata questo.
Si sente parlare di siringhe, droga e alcool, e invece noi abbiamo vissuto parole, musica, cinema, persone.
Il calore, quella sera, ha battuto il freddo di un parco altrimenti sempre deserto.
Quello che abbiamo espresso non è niente più che la voglia di incontrarci, di comunicare guardandoci in faccia e non solo attraverso chat e socialnetwork.