Dopo più di dieci giorni di “intervento umanitario” appare evidente come, per l’ennesima volta, di umanitario in questo intervento non ci sia proprio nulla.
Si bombarda solo per garantirsi una collocazione nella ricostruzione e nella ripartizione dello sfruttamento delle risorse naturali.
L’ Italia, da par suo, ha ancora una volta, raggiunto i limiti umani dell’ipocrisia, accogliendo fino al giorno prima Gheddafi come un eroe, salvo poi partecipare all’intervento della coalizione per non rimanere tagliata fuori dalla spartizione delle risorse che seguirà.
Italia ed Europa che sono state capaci di accogliere in passato Gheddafi con tutti gli onori, sebbene non fosse un mistero il suo dispostismo per usare un eufemismo.
Uno spirito di accoglienza che non sembra riguardare invece chi sta fuggendo dai territori dell’intervento militare o da Paesi come la Tunisia che vivono momenti di grande instabilità.
Per queste persone l’Italia non ha alcuna intenzione di riconoscere nessun diritto di asilo e protezione, come del resto già fa per i molti che fuggono dagli altri conflitti africani.
Per quanto riguarda i migranti la posizione più sincera del governo è il bossiano föra di ball e il modo migliore per raggiungerla è lasciare la situazione di Lampedusa ( o di prossimi eventuali centri) degenerare nel sovraffollamento, per darci una impressione di invasione, di nemico alle porte.
Vogliamo che si fermino le bombe.
Vogliamo che sia garantito il diritto alla fuga e alla libera circolazione delle persone.
Appuntamenti:
Mercoledì 30-03 Appunti su Libia e Nord-Africa con Raffaele Masto (Radio Popolare)@ZAM Via Olgiati 12 ore 21.00
Sabato 02-04: Giornata Nazionale di Mobilitazione Contro la Guerra