Chiede condivisione più che consenso. Chiede di mettersi in moto, di passare all’azione.
Perchè è quello che abbiamo già fatto, perche è quello che faremo. E che invitiamo tutti e tutte a fare.
Alle 16.37 del 12 Dicembre 1969 la città di Milano è stata teatro di una
delle più
sanguinose stragi del nostro paese.
Una bomba distrusse i locali della Banca dell’Agricoltura uccidendo 16
persone e ferendone 87.
Questo evento diede inizio alla strategia della tensione.
Fu il primo di una serie di attentati organizzati dalla destra eversiva,
con la copertura dei servizi segreti italiani e americani , che si
verificarono nel corso degli anni ’70.
Nei giorni seguenti partiva una "caccia all’uomo" nei
confronti degli anarchici, individuati fin da subito come i
responsabili dell’attentato, a causa della quale Pietro Valpreda venne
ingiustamente arrestato e il ferroviere
Giuseppe Pinelli ucciso: i poliziotti che lo stavano interrogando da
tre giorni lo fecero precipitare dalla finestra del quarto piano
della questura, facendo poi passare quella morte come un "fatto
accidentale" , un "malore attivo".
Ancora oggi questa strage resta impunita e a coloro che sono stati
individuati come i mandanti/esecutori è concesso di vivere in
totale libertà; tra questi il militante del gruppo Neonazista Ordine Nuovo
Delfo Zorzi, oggi Roi Hagen, riconosciuto come esecutore
materiale della strage che vive in Giappone e da lì gestisce i propri
affari commerciali.
In italia il neofascismo e i servizi segreti non hanno mai avuto alcuna matrice eversiva, Ma hanno lavorato per rafforzare le istituzioni in
senso autoritario e non certo per indebolirle.
Che dire di Milano dopo 40 anni?
Certo il rumore di quell’esplosione è lontano, ma possiamo dire la stessa
cosa del clima che si respira?
Stesso inverno grigio e freddo, centinaia di divise per le strade, il
rumore delle sirene, la
gente che cammina veloce e non si ferma.
La città è allo sbando, governata da lobby affaristico-mafiose intente a
divorare la gigante torta rappresentata dall’Expo.
Al vicesceriffo De Corato e il suo esercito privato di vigili urbani la
reponsabilità
di tenerla pulita.
Così tra ordinanze antimovida, sgomberi di campi rom, deportazioni di
massa di immigrati irregolari nel cie di via Corelli, non perde occasioni
per ricordarci che la sua formazione politica e culturale e la sua storia
sono molto simili a quelle dei responsabili di quella strage.
Se quarant’anni fa la parte viva di Milano indicò per prima mandanti ed
esecutori di quella strage , anche oggi i Padroni della Città possono
starne certi, quella stessa parte non ha alcuna intenzione di tacere davanti
al loro delirio securitario.
A Milano c’è ancora chi rifiuta lo schema "lavora-consuma-crepa", c’è
ancora chi non si spaventa di fronte alle allarmistiche dichiarazioni che
vedono dietro ogni arabo un terrorista, dentro ogni rom uno stupratore,
dietro un "giovane spettinato" un alcolizzato o un tossico.
A chi ci vuole chiudere in casa e noi locali alla moda, noi diciamo che
saremo sempre
NELLE STRADE SENZA PAURA.
VIDEO PRODOTTO NEL 2007 IN OCCASIONE DELLA CAMPAGNA ”CHIUDERE OXUS”.
IN PIAZZA MISSORI